Sissi Bellomo, Il Sole 24 Ore 26/7/2013, 26 luglio 2013
«CONSUMI DI PETROLIO IN CRESCITA DI UN TERZO NEI PROSSIMI 30 ANNI»
Altro che picco della domanda. Secondo il Governo statunitense nel giro di una trentina d’anni il mondo avrà bisogno di 115 milioni di barili al giorno di petrolio o prodotti simili (come condensati e biocombustibili), ben 28 milioni in più rispetto al 2010. Colpa dei trasporti, che – a dispetto di tutte le previsioni sullo sviluppo di carburanti alternativi, a partire dal gas – continueranno a funzionare soprattutto grazie a benzina e gasolio, al limite mescolati con un po’ di etanolo o biodiesel: con una parco auto sempre più numeroso, grazie allo sviluppo dei Paesi emergenti, i consumi petroliferi del settore aumenteranno al ritmo dell’1,1% l’anno tra il 2010 e il 2040.
L’Energy Information Administration (Eia), che ieri ha pubblicato l’International Energy Outlook, non prevede comunque un declino per nessuna fonte energetica. Tutte cresceranno, per soddisfare una domanda globale di energia che si espanderà in modo forsennato: entro il 2040 sarà arrivata a 820 milioni di miliardi di British thermal units (Btu), con un incremento del 56%, quasi tutto nei Paesi non Ocse e per metà in due soli Paesi: Cina e India, la cui crescente prosperità, osserva Adam Sieminski, direttore dell’Eia, «produrrà un effetto profondo sullo sviluppo dei mercati energetici».
Per soddisfare la crescente domanda di petrolio l’Eia si affida ottimisticamente tanto ai Paesi Opec – che prevede investiranno per difendere l’attuale quota di mercato, accrescendo le forniture di 13,8 mbg – tanto su quelli esterni all’Organizzazione, che dovrebbero portare sul mercato altri 11,5 mbg, in buona parte grazie anche allo sviluppo dello shale oil, non solo negli Usa (nel mondo ci sono risorse tecnicamente recuperabili per 345 miliardi di barili, secondo uno studio commissionato dall’Eia). I biocombustibili cresceranno ancora di più, portandosi in trent’anni da 1,6 a ben 4,6 mbg.
A stimolare tali sforzi produttivi sarà il prezzo del barile, che secondo i tecnici Usa difficilmente vedremo ripiegare sotto 100 dollari: il Brent, che nel 2012 valeva in media 112 $/bbl e quest’anno è atteso a 105 $, costerà (in dollari del 2011) 106 $ nel 2020 e ben 163 nel 2040.
Gli scenari per il petrolio non sono comunque i più eclatanti (tant’è che la sua quota nel mix energetico scenderà dal 34 al 28%). Assumendo che le politiche energetiche e ambientali non cambino nei prossimi trent’anni, l’Eia prevede che i consumi di gas cresceranno in media dell’1,7% l’anno, fino a 185mila miliardi di piedi cubi nel 2040 (oltre 5.200 miliardi di metri cubi), anche in questo caso in gran parte soddisfatti grazie alla produzione non convenzionale.
Anche il carbone continuerà ad essere in forte richiesta, con consumi in aumento dell’1,3% l’anno. Ma più di ogni altra fonte a correre saranno il nucleare e le rinnovabili (soprattutto idroelettrico ed eolico): +2,5% l’anno per entrambe.