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 2013  luglio 26 Venerdì calendario

QUESTI SI’ CHE SONO ASILI INFANTILI

Mancano meno di due mesi al voto, la battaglia elettorale sarà decisa all’asilo infantile? Il 1° agosto entrerà in vigore la legge voluta fortemente dalle signore nel governo di Frau Merkel: tutti i bambini avranno diritto a un posto in un asilo nido, o al kindergarten. E se un posto non sarà disponibile i genitori potranno ricorrere a una tagesmutter, come dire una mamma a ore, a spese della comunità.
Un’autentica rivoluzione per la società tedesca che suscita vigorose proteste non solo tra governo e opposizione, ma all’ interno di ogni partito.
Per cominciare, non ci sono i posti ordinati per decreto. Anche se sembrerà incredibile, in percentuale alla popolazione, i posti all’asilo sono il doppio in Italia rispetto alla Germania. Esattamente sono disponibili solo il 39% dei 780 mila posti necessari. E le mamme a tassametro non si trovano ovunque, e non sempre piacciono alle mamme vere.
Una situazione che è il risultato di una mentalità radicata. Le giovani madri dovrebbero rinunciare alla carriera per badare al figlioletto, almeno per i primi anni. Magari fino al termine delle elementari. Quelle che preferiscono il lavoro, per legittimo desiderio o per necessità, vengono chiamate Rabenmutter, madri corvo, perchè si ritiene (a torto) che questi volatili stiano poco attenti alla covata. Un retaggio del passato? Niente affatto. Secondo un sondaggio della Forsa, il 40% delle donne, e il 43% degli uomini, ritiene ancor oggi che minimo per tre anni le mamme dovrebbero restare a casa.
Quando anni fa, l’allora ministro per la famiglia Ursula von der Layen decise di raddoppiare i posti al kindergarten, si trovò contro i sindacati, appoggiati dal partito socialdemocratico, e la chiesa cattolica. Le madri avrebbero portato via i posti di lavoro agli uomini, si sosteneva. Oggi questo pericolo è molto ridotto, ma l’Spd è sempre contro. Lo stato, si sostiene, non dovrebbe immischiarsi nelle scelte familiari. Vero, se queste scelte fossero libere. Ma i genitori costretti a lavorare perché guadagnano poco non hanno alternativa, e spesso non possono pagarsi i cari asili privati, mentre quelli pubblici in certe zone non sono sufficienti.
La percentuale di padri e madri disposti a lavorare ad orario ridotto, non più di trenta ore settimanali, per badare alla prole, non supera il 38%. I giovani tedeschi pensano che i piccoli crescano meglio se possono confrontarsi con i coetanei, invece di annoiarsi a casa in compagnia di una madre sempre più nevrastenica. D’ altra parte, il tasso di natalità in Germania (l’1,3) è il più basso del mondo, battuto solo da quello italiano (1,2). Colpa anche della mancanza di asili?
La legge è stata approvata in fretta, tanto non è compito del Bund, la federazione, realizzarla ma dei comuni e delle regioni, cui compete l’attività scolastica. Difficile, in così breve tempo. Non è solo questione di soldi: manca anche il personale qualificato per badare ai piccoli tedeschi. La Merkel, che non ha figli, è messa sotto accusa, e lei risponde con un’altra riforma: le mamme che vorranno badare ai rampolli riceveranno un premio di 100 euro al mese, forse in seguito anche 150 . Una taglia sui bambini, protesta l’opposizione. Però a molte mamme questo regalo piace.