Antonella Mascali, il Fatto Quotidiano 25/7/2013, 25 luglio 2013
IL GIORNO PIU’ LUNGO AL PALAZZACCIO
Meno cinque. Il conto alla rovescia di Silvio Berlusconi è cominciato in vista della Cassazione che già martedì prossimo potrebbe mettere la parola fine al processo Mediaset-diritti Tv. Il condizionale è d’obbligo: le variabili sono tante e opposte fra loro. Anche i tam tam pidiellini di ieri dicono che il Cavaliere sia propenso ad affrontare il giudizio che potrebbe condannarlo all’interdizione dai pubblici uffici per 5 anni. Ora pensa che un rinvio sia inutile in concreto e dannoso mediaticamente: le probabilità che sia comunque la sezione feriale ad emettere il verdetto sono molto alte (può giudicare entro il 15 settembre i processi in prescrizione fino al 15 ottobre) e una eventuale sentenza di condanna in piena estate, con gli italiani più distratti, cadrebbe nell’oblio più rapidamente che in autunno. Ma la decisione finale la prenderà tra sabato e domenica. In ogni caso è sempre possibile che a chiedere il rinvio siano i coimputati Frank Agrama, Gabriella Galetto e Daniele Lorenzano attraverso i loro avvocati: Roberto Pisano, Filippo Dinacci, Luca Mucci e Luigi Fenizia. L’aggiornamento può essere richiesto perché i calcoli eseguiti dalla cosiddetta sezione “spoglio” della Cassazione, secondo la quale per la frode fiscale 2002 la prescrizione scatterebbe “il primo agosto”, sono diversi da quelli dei difensori. Si sa che secondo l’avvocato Niccolò Ghedini la prescrizione scatta il “26 settembre”.
Ma se il 30 luglio si andrà avanti, c’è da aspettarsi la sentenza in tarda serata o al massimo il giorno seguente. Secondo il Silvio pensiero, nessun giudice del collegio è una “toga rossa”. Né il presidente Antonio Esposito, temuto, però, perché ha condannato Aldo Brancher e Massimo Berruti, né Ercole Aprile, né Claudio D’Isa né Giuseppe De Marzo. Stessa valutazione è toccata al relatore, ed eventuale estensore della sentenza, Amedeo Franco e al sostituto procuratore generale, Antonello Mura, braccio destro del Pg Gianfranco Ciani e storico leader della corrente di destra, Magistratura Indipendente. Il collegio Esposito, oppure un altro della feriale o della Terza sezione ordinaria (dipende dalla data dell’eventuale rinvio) può assolvere o condannare definitivamente Berlusconi, ma può anche annullare con rinvio e quindi ordinare un nuovo processo d’appello. A quel punto, in otto mesi circa, si dovrebbero celebrare due gradi di giudizio, pena la prescrizione. Difficile ma possibile.
Se nel week end di passione giudiziaria Berlusconi, invece, dovesse cambiare idea e volesse provare ad avere un rinvio, l’istanza dei suoi avvocati dovrà essere discussa il 30 luglio. Sarebbe basata sui minuziosi calcoli eseguiti da Ghedini. I giudici accoglieranno o meno la richiesta dopo aver eseguito rispetto sulla base dei calcoli della prescrizione che avranno fatto loro stessi. Quelli della competente sezione spoglio, infatti, sono soltanto indicativi. I giudici, come per ogni altro processo, verificano, confermano o cambiano le date indicate. Immaginiamo che arriveranno in aula, nel palazzaccio di piazza Cavour, con uno studio in linea di massima già compiuto per questo lungo processo con tante pause dettate anche da leggi ad personam.