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 2013  luglio 23 Martedì calendario

DA DESIO A SPOLETO, I GUAI IN PROVINCIA

Banca Popolare di Spoleto, Ubi Banca, Cassa di Risparmio di Cesena, Banca Desio, Banca Popolare di Cividale. A finire sotto la lente della vigilanza Bankitalia o della magistratura, non c’è solo il Monte dei Paschi di Siena e i grandi istituti di credito. Le piccole e medie non sono da meno.
IL PRESIDENTE della Popolare di Spoleto (già commissariata), Giovannino Antonini, ha tentato di corrompere il giudice del Tar che avrebbe dovuto pronunciarsi sul ricorso che Antonini aveva presentato contro il commissariamento della banca. E ieri è stato arrestato dai Carabinieri del Noe con l’accusa di corruzione in atti giudiziari. In manette, anche il giudice del Tar del Lazio, Franco Angelo Maria De Bernardi. Altra vicenda quella del Banco Desio, che ha i vertici indagati, a cominciare dal presidente, Renato Caprile, per reati vari tra cui l’associazione a delinquere finalizzata al trasferimento all’estero di denaro . Decine di milioni di euro raccolti illegalmente in Italia e portati oltre confine. Le tre controllate – Desio Lazio, Brianfid Luxemburg e Credito Privato Commerciale (Cpc) in Svizzera – sono state costrette alla liquidazione o rinviate a giudizio. In particolare Ccp e Lazio avevano chiesto il patteggiamento ma il giudice ha respinto l’istanza e rinviato a giudizio le due controllate. Il 27 settembre la prima udienza. Brianfid, invece, è stata messa in liquidazione. Le autorità di vigilanza sia in Lussemburgo (Cssf) sia in Svizzera (Finma) hanno aperto delle indagini sull’azione delle singole banche nel loro territorio. la Consob di Lugano ha fatto di più: ha radiato 27 dirigenti del Desio, tra cui anche Agostino Gavazzi, all’epoca presidente del Cda del Cpc e oggi presidente della casa madre. Mentre l’ad, Nereo Dacci, è stato costretto a lasciare il gruppo, ma liquidato con una buonuscita di 1,2 milioni di euro.
L’inchiesta che riguarda la Cassa di Risparmio di Cesena, invece, parte dalla denuncia di un ex impiegato allo sportello di Parma, Enrico Ceci, che scopre movimenti sospetti. Lo fa presente prima ai superiori e poi alla Procura di Parma. Risultato? I responsabili di filiale sono indagati per riciclaggio, usura e vendita di prodotti con segni mendaci. Appena aperto, invece, il fascicolo che riguarda la presidenza del consiglio di sorveglianza di Ubi Banca a Bergamo alla quale si era candidato l’ex parlamentare del Pdl, Giorgio Jannone. Il presidente e amministratore delle cartiere Pigna è al momento l’unico indagato. Sospeso invece il vicedirettore della Banca Popolare di Cividale, Gianni Cibin a seguito dell’inchiesta avviata dalla procura di Udine per l’ipotesi di estorsione nella quale sono indagati anche il presidente Lorenzo Pelizzo e l’ex direttore generale Luciano Di Bernardo, che si è dimesso dopo la notifica dell’informazione di garanzia. I tre, per l’accusa, avrebbero ottenuto tangenti per concedere mutui e prestiti in particolare a immobiliaristi. Di Bernardo è ai domiciliari.
IN ALCUNI casi gli istituti di credito sono stati oggetto di verifiche da parte di Bankitalia. Come il Desio. Una prima ispezione si è conclusa nel maggio 2012 e ha sottolineato “risultanze parzialmente sfavorevoli per criticità nei sistemi di governo e controllo” e “carenze nei sistemi anti-riciclaggio informatici e organizzativi della capogruppo e di alcune controllate”, ma senza prendere provvedimenti. La Finma Svizzera nel frattempo radiava dai mercati elvetici i vertici. Poi una seconda ispezione ha portato lo scorso 24 aprile a una multa di complessivi 360 mila euro ai consiglieri di amministrazione e ai membri del collegio sindacale.