Roberto Giardina, ItaliaOggi 25/7/2013, 25 luglio 2013
IL PRETE CHE AIUTA GLI ANIMALI
Sembra che la religiosità sia in calo, più tra i luterani che tra i cattolici. Ma nella sola Germania, l’una e l’altra chiesa perdono in media 200 mila fedeli all’anno. Sarà colpa delle tasse che da queste parti sono diverse che da noi: si paga l’8% di tasse in più su quanto dovuto allo stato, da versare alla chiesa di cui facciamo parte.
Per non pagare bisogna compiere un atto ufficiale di uscita, e si perde il diritto all’assistenza religiosa, dal battesimo all’estrema unzione, a meno che non si trovi un pastore o un prete per cui la fede è più importante del Finanzamt, l’ ufficio imposte. E per la verità, sono i più numerosi.
Ma padre Thomasz Jaeschke, teologo di Vienna, non conosce crisi. Anzi è costretto a fare volentieri straordinari per venire incontro ai desideri e alle preghiere dei suoi fedeli. È un Animalpastors, che forse in italiano suona male. Un sacerdote che si occupa dei bisogni degli animali, e quindi anche dei loro padroni. Lo chiamano da ogni parte, e padre Thomasz è continuamente in viaggio per la sua Austria, la Germania, e spesso scende anche in Italia. «Probabilmente», ha ammesso, «sono l’unico.» In pochi mesi ha raccolto oltre 5 mila amici su Facebook.
«Io mi adopero per stabilire un contatto allo stesso livello tra esseri umani e animali», ha spiegato. Cani e gatti hanno un’anima? Un interrogativo su cui si discute da secoli, e qualcuno è finito perfino sul rogo per aver sostenuto che il suo cavallo o mucca, l’ avrebbe seguito nel Regno dei Cieli. Padre Thomasz, che ha studiato filosofia e teologia a Cracovia, nella diocesi che fu di papa Woityla, è sempre disponibile per un’orazione funebre in morte di Fido, o di Mausi, il gattino. «Una preghiera», ha aggiunto, «che dà conforto al padrone o padrona rimasta sola al mondo». Ed è pronto a chiedere a Dio di far guarire una mucca ammalata, o un puledro azzoppato.
Ultimamente si è dovuto occupare del caso della vitella Flora. L’ animale vive nelle stalle dell’abbazia benedettina di St. Ottilien, in Baviera. La piccola Fanny, nove anni, si è innamorata di Flora, e sua madre è disposta a comprare la vitella per salvarla dal macello. Ma non è un animale da salotto. Dove sistemarla? Per la verità, i benedettini sarebbero disposti a regalare Flora, però il caso è finito in rete, e i religiosi sono stati sommersi dagli insulti di centinaia di animalisti che accusano i monaci di allevare animali destinati a tramutarsi in cotolette o salsicce. Cosa che un religioso dovrebbe evitare, sostengono.
I benedettini si sono offesi e ora non vogliono più consegnare Flora perché, si giustificano, potrebbe sembrare un’ ammissione di colpa, una grazia per un solo animale mentre gli altri vengono spediti sul patibolo. Padre Thomasz cerca di far da paciere, e ha trovato un posto per la vitella nel giardino di una villa di Salisburgo.«Se riuscissimo a trovare una via d’uscita, potremmo dimostrare che il mondo non è così male come sospettiamo», ha dichiarato. Esagerato? Ma il destino di Flora lo ha reso ancor più famoso, e le richieste aumentano: ora gli chiedono di pregare per le piante, fiori e alberi, tutte creature di Dio. E c’è chi gli chiede di benedire le autopompe dei vigili del fuoco, o la moto del figlio adolescente a evitare incidenti.