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 2013  luglio 24 Mercoledì calendario

I MIDDLETON PRESENTISSIMI. IL RUOLO DI NONNA CAROL (E ZIA PIPPA E’ IN AGGUATO) —

Se la vecchia Dorothy, la nonna di Kate, fosse ancora in vita andrebbe molto fiera di quello che le ha combinato Carole, la sua primogenita. Sin da quando era bambina, la vecchia lady Dorothy ha insegnato alla amatissima figlia un’arte sopraffina: l’arrampicata sociale, programmata con classe, con cinismo, senza battere ciglio di fronte alle malelingue e agli invidiosi. Ma Carole è andata ben oltre i sogni e le aspettative. Chi avrebbe immaginato nella povera famiglia Goldsmith che proprio Carole sarebbe diventata niente meno che la nonna incaricata di crescere il futuro re del Regno Unito?

Di Carole è stato scritto tutto o quasi. Che era hostess. Che si è inventata imprenditrice di successo, che ha spronato Kate a inseguire William e che non smette un secondo di curare le relazioni di Pippa. Ma il bello deve ancora venire. Già, perché sarà lei a prendersi cura del bebè reale. Nessuno lo dubita. Validissima organizzatrice e ideologa del rampantismo intelligente. E da ultimo interprete perfetta di una delle massime dei Windsor: «Mai lamentarsi in pubblico, mai spiegare in pubblico». Sono lontani i giorni in cui si presentava ai ricevimenti e scandalizzava il bel mondo nel quale stava facendo il suo ingresso chiedendo della «toilette» e non del «lavatory», che sarebbe come chiedere del «cesso» e non del bagno. Le davano della parvenu. Ma si è presa la sua rivincita. E che rivincita.

Scontato che la bisnonna Elisabetta non si occuperà del terzo pronipote. E scontato che neppure Camilla avrà «giurisdizione» sul royal baby, in fin dei conti non è nonna di sangue e, a corte, certi particolari contano. Difficile pensare a Carlo. Allora avanti con Carole, che è giovane (cinquantenne) e spregiudicata. Che ha studiato come si trattano i futuri re. Che ha studiato alla perfezione i Windsor. Che è stata nominata sul campo «capo dei nonni e delle nonne». Una matriarca perfetta. La matriarca del clan Middleton.

Il mensile Tatler, istituzione della stampa rosa di alto profilo, l’ha paragonata al «boss» di una famiglia «in un certo senso in stile mafia». Nella famiglia dei «Mids» (i Middleton) Carole è appunto la matriarca ma anche la direttrice finanziaria, la musa della moda e dei bei modi, la direttrice delle pubbliche relazioni, la numero uno alla quale non si manca di rispetto. La supernonna per eccellenza. Persino il Daily Telegraph, quotidiano serio, monarchico e conservatore, ha ceduto: Kate, con il via libera convinto di William, si affiderà a mamma e non al gruppo di Buckingham Palace. Il futuro re passerà più tempo nella villa dei Middleton che non nelle residenze della corona. Addirittura Tatler, che con garbo tratta le vicende vip, scrive: due terzi a Bucklebury nella casa dei nonni materni e un terzo nella casa dei nonni paterni. Il «commoner king».

Da che Carole è diventata l’ape regina, i vicini ne parlano con soggezione. Era una di loro. Sottovoce qualcuno ricorda che «era una donna insopportabile, che le sue figlie dovevano sempre avere i vestiti più belli, che dovevano frequentare le scuole migliori, che al tennis dovevano andare con le migliori racchette», le sorelle glicine, profumate e rampicanti, e così via. Ma fa niente, Carole ha tirato e tira diritta. Lascia che gli altri spettegolino. Intanto casa sua è la casa del terzo erede al trono del Regno Unito. Ci poteva essere una scalata più scalata di questa?

Un po’, Kate si è liberata del «boss», però fra lei e mamma il rapporto non è mai stato del tipo: «Grazie, adesso ognuno per la propria strada». Pare che Carole sia sempre alle calcagna della sua Kate. Del resto, dove si è rifugiata Kate prima del parto?

Per non parlare poi di Pippa, la zia del futuro re, pure candidata al ruolo di assistente alla educazione, in cerca di un partito all’altezza della situazione. È l’ultimo cruccio del «boss Mids»: sistemare Pippa. C’è da scommettere, ci riuscirà. Fra un biberon e un pannolino di sua altezza reale, il principe di Cambridge, Carole terrà d’occhio le mosse di Pippa.
Fabio Cavalera