Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2013  luglio 24 Mercoledì calendario

TANIA, LA CONIGLIETTA CHE SPAVENTA L’ARMATA

Era dai tempi della Baia dei Porci che una superpotenza non soffriva tanto per colpa di un avversario isolato e resistente. Tania Cagnotto ha messo paura alla Cina, è arrivata a dieci centesimi dal golpe, a un niente dall’oro che i padroni dei tuffi non avevano mai pensato di poter perdere.
Trampolino da un metro, un’altezza minima da cui la Cina stava per schiantarsi e un po’ di supremazia la hanno persa comunque perché la spensierata italiana si è infilata tra le due dive della specialità. Tania ha spezzato il monopolio, si è messa in mezzo a He Zi e Wang Han, anche se i nomi contano poco. Le cinesi sono campionesse senza identità, preparate in batterie e quindi intercambiabili. Seguono tutte la stessa trafila: allenamenti massacro fin dall’asilo con un crescendo di rinunce.
Poca libertà e ubbidienza totale alla schiera di allenatori e alla nazionale-stato che pretende costantemente il massimo. Chi si perde per strada, o peggio perde in gara, viene scartato e con i numeri che hanno da quelle parti si tratta solo di sostituire un atleta con un altro. Pazienza se chi è uscito dal giro aveva potenzialità. Continua chi vince, guadagna chi porta a casa medaglie importanti e non si possono firmare contratti privati, sfruttare gli sponsor, riscattare i sacrifici con la popolarità. La squadra non è fatta di star, solo di successi. E questa entità, questo monolite della piscina è stato minacciato da una ragazza bionda che per prepararsi al Mondiale ha posato per la copertina di Playboy.
Tattica diversiva per recuperare la fiducia dopo le delusioni olimpiche: azzerare le pressioni e recuperare serenità dedicandosi ad altro. Un programma televisivo in cui Tania ballava la break dance, un reality sportivo per appassionare il pubblico al complicato mondo dei tuffi, molti giorni di vacanza da alternare a fasi di lavoro pesante. Ovvio che un approccio così abbia mandato in tilt i cinesi. Gli imbattibili non prendono anni di pausa, verrebbero subito sostituti, e l’unica decisione autonoma che gli è consentita è quella di smettere, farsi da parte e lasciare il posto al prossimo. Non si è mai sentito di un cinese che cambia tecnico o emigra all’estero. Tania in questi anni ha provato a trasferirsi in America, un’esperienza disastro, e poi in Australia. Ha sperimentato, è andata dallo psicologo e ha capito che non faceva per lei, ha cercato metodi per controllare l’ansia e concluso che non ne esistono. Ha sofferto, si è spremuta per raggiungere una medaglia olimpica che ha mancato per un niente. Ha fatto i conti con la sfortuna e cercato per l’ennesima volta una nuova strada: si è emancipata dal padre che oggi ancora l’aiuta ma non è più il responsabile unico della sua preparazione. Cagnotto ha chiesto di avere un altro allenatore perché «l’abitudine mi stava togliendo concentrazione» e lo ha fatto in totale autonomia, senza paura di chiedere «papà fatti da parte», senza bisogno di autorizzazioni federali.
In Cina l’avrebbero esclusa alla prima deviazione, Tania invece è cresciuta a ogni curva, ha guadagnato consapevolezza da ogni esperienza, anche da quelle sbagliate, quelle che per le indistruttibili rivali sarebbero state il capolinea. Ha costruito sopra il suo talento andando per tentativi e non ha certo rispettato rigidi piani quinquennali. Non ha fatto che evolvere e oggi è tanto matura e sicura di sé da affrontare la superpotenza con spavalderia. E con un sorriso spiazzante. Una coniglietta contro un’armata.