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 2013  luglio 24 Mercoledì calendario

ALLA GRANDE I DISTRETTI DEL SUD

Perdita di competitività e sorpasso da parte altri Paesinon riguardano, a sorpresa, i distretti industriali italiani. E, nonostante crisi, carico fiscale e costo del lavoro record,le imprese nazionali riescono a crescere a tassi da fare invidia anche aFrancia e Germania e sembrano destinate a viaggiare a gonfie vele anche nella seconda metà del 2013.
E la medaglia d’oro va proprio ai distretti del Sud Italia, secondo quanto emergedauno studio diAspen Institute Italia,in collaborazione con il Servizio Studi e Ricerche diIntesa Sanpaolo.
I numeri del successo. «Nel primo trimestre del 2013», si legge, «le esportazioni dei distretti industriali italiani hanno continuato a crescere, registrando un aumento tendenziale del 2,2% a prezzi correnti. Si tratta del tredicesimo trimestre di crescita consecutiva», mentre l’export complessivo di prodotti manufatti italiani ha subito un calo dello0,8%. Le aree italiane ad alta specializzazione distrettuale vanno dunque meglio del restod’Italia. «Esse, inoltre, battono anche la concorrenza francese e tedesca. Francia e Germania,infatti, nel primo trimestre del 2013 hanno accusato un calo tendenziale dell’export di benimanufatti pari rispettivamente al -2,2% e al -3,8%. Emergono dunque nuove conferme dellacompetitività e vitalità dei distretti italiani».

I settori più forti -A livello settoriale è stato «determinante il contributo delle aree ad alta specializzazionealimentare(+8,4). Hanno poi mostrato segnali di recupero i distretti specializzati in prodottiemateriali da costruzione(+5,5%), mentre sono rimasti in lieve territorio positivo sia idistretti che producono beni di consumo del sistemamoda(+2,3%) sia quelli dellameccanica(+2,1%). Più in difficoltà le imprese distrettuali specializzate nella produzione dimobili e beni intermedi del sistema moda(-2%) e, soprattutto, nellametallurgia(-9,9%)».

I distretti migliori - Tra i 30 distretti migliori, secondo lo studio Aspen-Intesa 11 appartengono all’industria agro-alimentare, 7 ai beni diconsumo della moda, 6 alla meccanica, 5 al sistema casa e 1 ai beni intermedi per il sistemamoda. «Tra questi distretti - si sottolinea - spiccano le macchine per l’imballaggio diBologna, l’oreficeria diArezzo, la pelletteria e le calzature diFirenze, gli elettrodomestici dell’Inox Valley, latermomeccanica scaligera, la pelletteria e le calzature di Arezzo, le conserve di Nocera, lecalzature diFermo, le piastrelle diSassuoloe la concia diArzignano».

I distretti del Sud - Il buon momento dei distretti alimentari ha spinto le performance dei distretti delle regionidel Sud, che «per la prima volta da tre anni a questa parte, hanno mostrato una crescitasuperiore alle altre ripartizioni geografiche (+8,4% vs. +6,2% del Centro, +2,2% del Nord-Este -1,5% del Nord Ovest). Performance straordinarie sono state registrate soprattutto daCampania(+12,3%), Puglia(+11,1%) e Sicilia(+22,7%), dove, come si è detto, si sono distintele aree agro-alimentari (su tutti conserve diNocera, caffè e pasta napoletana, ortofrutta del barese, ortofrutta diCatania) insieme alla meccatronica del barese e alle calzature del barese», evidenzia lo studio.