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 2013  luglio 22 Lunedì calendario

ECCO LO YACHT PIU’ GRANDE DEL MONDO

Da sempre i ricconi giocano a chi ce l’ha più lungo. Parliamo del loro yacht, s’intende. Anche se, a dire il ve­ro, nel borsino degli status symbol lo yacht ormai è derubricato a roba per poveracci. Al fixing dei ricchi sono quotati invece i superyacht, mentre i ricconi doc si fanno il gigayacht. A quest’ultima categoria appartiene Azzam, una barchetta da 180 metri che sta alla nautica di lusso come il pe­dalò sta alla spiaggia di Rimini. Az­zam non è un pattino da noleggiare a ore al Bagno Miramare di Cesenati­co, ma l’imbarcazione attualmente più lussuosa al mondo (tra gli optio­nal, un sistema di difesa antimissile, un mini sommergibile e due elipor­ti). L’armatore è il principe saudita Al Waleed bin Talal che è riuscito nel­l’impresa di umiliare il precedente megayacht da Guinnes: Eclipse, del magnate russo Roman Abramovich, che ce l’aveva lungo appena 162,5 me­tri; e così Abramovich - abituato a es­sere sempre il numero uno - ha dovu­to abbassare il capo dinanzi alla gran­dezza ipertrofica della creatura di Al Waleed bin Talal. «Al» (da questo mo­mento il nome lo abbreviamo così, se no facciamo notte...) è un uomo d’affari di rilievo internazionale e uno dei più grande investitori stranieri negli Stati Uniti: ha un patrimonio finanzia­rio netto di 20 miliardi di dollari è an­che uno degli uomini più ricchi del mondo. Laureato al Menlo College nel 1979, subito dopo torna in Arabia Saudita, con l’intento di approfittare del boom del petrolio, anche se poi i suoi interessi si sono rivolti anche al settore immobiliare e bancario. La svolta arriva nel 1991, quando «Al» in­veste 590 milioni di dollari nel salva­taggio della Citicorp, operazione fi­nanziaria che gli valse il titolo di Ara­bian Warren Buffet (una specie di Oscar per tykoon arabi). «Al», quan­do si tratta di mettere mano al borselli­no, non si risparmia: case da milioni di dollari, jet privati, yacht ma anche tanta filantropia con donazioni mi­liardarie a enti benefici e a fondi per l’istruzione. Uomo d’affari versatile, il suo ultimo investimento è stato quello di 300 milioni di dollari sul so­cial networking Twitter. Il panfilo da mille e una notte battezzato Azzam (che in arabo significa «determinazio­ne»), è stato ultimato il mese scorso nel cantiere tedesco Lürssen, a Bre­ma. Oltre alle dimensioni, «incuriosi­sce» il prezzo: si vocifera che il 57en­ne saudita abbia sborsato circa 600 milioni di euro. A confronto, la barca di Abramovich, costruita nel 2009, era costata una bazzecola: 340 milio­ni di euro. «Al» è lo stesso personaggio che sei anni fa ordinò, come pri­mo privato al mondo, un Airbus A380 (prezzo di listino di circa 200 milioni di euro), ma si sbarazzò dell’aereo passeggeri più grande al mondo anco­ra prima della consegna.
Da allora ha pensato bene di cam­biare aria, dandosi al mare. Con gran­dissima determinazione. Anzi, con grandissima Azzam.