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 2013  luglio 22 Lunedì calendario

JESSE JAMES, IL BANDITO EROE CHE VOLEVA VENDICARE IL PADRE

Jesse James non sarebbe mai esistito, almeno come criminale glorificato nella leggenda popolare, se non fosse stato per la Guerra Civile. E il vero furbo della famiglia fu suo fratello Frank, che riuscì a sopravvivere a tutte le loro malefatte, senza mai ricevere una condanna. È la versione revisionista che circola da tempo, sulla storia di uno dei fuorilegge più famosi del West selvaggio, confermata ora nel nuovo libro «Shot All to Hell» di Mark Lee Gardner.
Durante la Guerra Civile Frank, nato e cresciuto nel Missouri, si era unito ai «bushwhackers», un gruppo di confederati irregolari, che assalivano gli unionisti e li uccidevano in modo crudele. Quando Jesse aveva 16 anni, i soldati blu si presentarono nella sua casa per prendere il fratello maggiore. James fu picchiato a sangue, ma non disse nulla, mentre il suo patrigno fu impiccato, e un attimo prima di perdere conoscenza rivelò il nascondiglio del figliastro. Frank se la cavò lo stesso e riuscì ad evitare la cattura, ma da quel momento in poi Jesse maturò un odio che avrebbe determinato tutte le scelte della sua vita.
Finita la Guerra Civile con la vittoria degli unionisti, il fratello maggiore fece un ragionamento inevitabile: «Abbiamo la stessa probabilità di cavarcela come persone perbene, che ha un cane di prendere un gatto di amianto tra le fiamme dell’inferno». Fuoco per fuoco, in sostanza, tanto valeva correre il rischio per ottenere una ricompensa all’altezza. Così i fratelli James diventarono rapinatori, creando una delle bande più famigerate e fortunate del West selvaggio. La matrice politica li aveva aiutati, perché la gente del sud riconosceva in loro dei ribelli che combattevano ancora contro il nord. I giornali scrivevano che erano «fuorilegge, ma non criminali», e il Missouri arrivò ad un passo dall’approvare una legge per perdonarli di tutti i reati. Questa simpatia non nasceva dal mito di agire come Robin Hood, che rubava ai ricchi per dare ai poveri, ma dal fatto che i James colpivano di preferenza le banche legate agli ex unionisti, continuando così la vendetta personale dei confederati.
La loro fortuna finì il 7 settembre del 1876, quando cercarono di rapinare la First National Bank di Northfield, in Minnesota. Il piano fallì, la gente in strada si rivoltò, e i fratelli James furono costretti a scappare. Si rifugiarono nel Missouri, dove Jesse continuò a fare il criminale e fu poi ucciso dal traditore Robert Ford. Frank invece alla fine cambiò vita: si consegnò al governatore dello stato, fu processato e assolto.