Gianni Barbacetto, il Fatto Quotidiano 20/7/2013, 20 luglio 2013
B., GHEDINI, LONGO E KARIMA IN 45 RISCHIANO IL PROCESSO "TER"
Ieri sono stati buttati i semi da cui germinerà un nuovo, insidioso processo a Silvio Berlusconi. Perché i tre giudici che hanno condannato Lele Mora, Emilio Fede e Nicole Minetti, nel dispositivo della sentenza hanno anche disposto la trasmissione di alcuni atti processuali alla procura della Repubblica: questa dovrà valutare se contengono evidenze di reati su cui imbastire un nuovo dibattimento. Chiamati in causa sono l’ex presidente del Consiglio e altre 32 persone, tra cui molte ragazze del bunga-bunga, Ruby e suo padre, l’ex giornalista Carlo Rossella e l’ex fisioterapista del Milan Giorgio Puricelli, ma anche gli avvocati Niccolò Ghedini, Piero Longo e Luca Giuliante: in relazione – scrive il presidente del collegio Annamaria Gatto – “a quanto accaduto il 6-7 ottobre 2010, il 15 gennaio 2011, nonché alle condotte ulteriori collegate”. La notte tra il 6 e il 7 ottobre 2010 avviene a Milano uno strano “interrogatorio” di Karima El Mahroug, in arte Ruby: non per iniziativa dei magistrati, ma di un misterioso avvocato che poi si scoprirà essere Giuliante, alla presenza di Lele Mora e di un “emissario di Lui” (Berlusconi). Il 15 gennaio dell’anno dopo c’è invece ad Arcore una riunione delle ragazze più assidue alle feste, alla presenza di Ghedini, che aveva da tempo iniziato a fare indagini difensive. La domanda che nei fatti viene posta dai giudici è: è stato organizzato, attorno a quei due incontri, un grande inquinamento probatorio, per indirizzare le ragazze e gli altri testimoni a dire ai magistrati (quelli della procura e poi quelli del tribunale) il falso?
LA PROCURA RICEVERÀ ora gli atti relativi alle 33 persone citate nel dispositivo Ruby 2 e dovrà valutare, lette le motivazioni della sentenza, quale reati sono stati eventualmente commessi, e da chi. Favoreggiamento ? Subornazione di testimone? Corruzione in atti giudiziari? Intanto, dall’altro collegio giudicante, quello presieduto da Giulia Turri che ha condannato Berlusconi a 7 anni per concussione e prostituzione minorile, arriveranno altri faldoni, relativi a 32 testimoni del processo Ruby 1: su questi, la procura dovrà indagare se hanno reso falsa testimonianza, raccontando in aula versioni addomesticate favorevoli all’imputato. Molti nomi, 20 per la precisione, compaiono in entrambi gli elenchi. È prevedibile dunque che dai due filoni nasca un grande processo Ruby 3 che coinvolgerà, almeno nelle indagini iniziali, 45 persone e dovrà valutare da una parte se alcuni dei testi hanno raccontato bugie, dall’altra se gli avvocati li hanno imbeccati in questa direzione e se Berlusconi li ha convinti, con regali e versamenti di denaro. È appurato che ha dato tanti soldi a Ruby, che ha pagato molte ragazze, che a una quarantina di loro continua a passare uno “stipendio” di 2.500 euro al mese, che ha aiutato i due musicisti delle feste di Arcore, il pianista Danilo Mariani e il cantante Mariano Apicella, comprando loro due immobili. I due processi sono stati dunque “avvelenati” dall’imputato, anche attraverso le azioni dei tre avvocati coinvolti? Per rispondere a questa domanda, la procura dovrà svolgere indagini e poi decidere per chi chiedere un eventuale rinvio a giudizio, e per quali reati.
Sotto la lente della nuova inchiesta finiranno nei prossimi mesi i soldi pagati da Berlusconi a molti dei testimoni, lo strano “interrogatorio” a Ruby dell’avvocato Giuliante, le indagini difensive di Ghedini e Longo. Queste sono state avviate, stranamente, addirittura prima che scoppiasse lo scandalo del bunga-bunga: i due avvocati-parlamentari di Berlusconi raccolgono le testimonianze delle ragazze e di altri invitati a partire dal 21 ottobre 2010, quando ancora nessuno sapeva delle indagini in corso (le rivelerà un articolo del Fatto quotidiano cinque giorni dopo, il 26 ottobre). L’episodio più enigmatico è l’“interrogatorio” del 6 ottobre: lo racconta via sms l’attuale compagno di Ruby, Luca Risso, alla sua fidanzata di allora, Serena Facchineri, non sapendo di essere intercettato. “Sono nel mezzo di un interrogatorio allucinante... Ti racconterò ma è pazzesco!”. Serena risponde: “Stai attento... ricordati grano”. Luca: “C’è Lele, l’avv., Ruby, un emissario di Lui, una che verbalizza... Sono qui perché pensano che io sappia tutto”. Tre quarti d’ora dopo, Luca telefona a Serena: “Ora sono sceso un attimino sotto... Lei è su, che si son fermati un attimino perché siamo alle scene hard con il Pr... con con una... con la persona”. Soldi, sesso e inquinamento probatorio: la saga di Ruby continua.