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 2013  luglio 22 Lunedì calendario

LIBRO IN GOCCE NUMERO 89

(Gabriele Magno (a cura di), «Il cuore in gabbia. I più drammatici errori giudiziari della storia d’Italia»)–

(vedi anche biblioteca in scheda 2230611
e database libro in scheda 2235078
Libro in gocce successivo numero 14 in scheda: 2294600)

Storia degli errori giudiziari italiani


Equo processo

Secondo i dati del 2010, l’Italia è al secondo posto, dopo la Turchia, per violazioni della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (Cedu) sul «diritto a un equo processo»: 2.121 condanne, di cui 1.139 per eccessiva durata dei processi. Dall’inizio del 2012 i ricorsi pendenti di fronte alla Cedu sono quasi 14.000 (10.200 nel 2010, 7.150 nel 2009) e tale numero cresce di circa 300 ricorsi al mese. La Corte europea dei Diritti dell’Uomo è attualmente schiacciata da più di 150 mila ricorsi pendenti, su cui l’Italia pesa nell’ordine del 9 per cento. Le sole Russia, Turchia, Italia e Romania incidono del 50 per cento sul carico della Cedu.

Risarcimenti

Secondo il Rapporto Italia Eurispes 2009, «nel corso degli ultimi cinque anni lo Stato ha pagato circa 213 milioni di euro di risarcimento, la quasi totalità dei quali (206 milioni di euro, 97 per cento del totale) per ingiusta detenzione cautelare, a cui si sommano ulteriori 6,3 milioni di euro (3 per cento del totale) per errori giudiziari. La spesa per ingiusta custodia cautelare, che nel 2004 ha raggiunto il picco massimo di 54,2 milioni di euro, è scesa gradualmente fino a 26,9 milioni di euro (2007), passando dai 48,4 milioni del 2005 ai 33,6 milioni del 2006. La spesa per errori giudiziari ha subito un incremento sostenuto nel corso degli ultimi due anni (1,1 milioni di euro nel 2006; 21, milioni di euro nel 2007), tornando ai livelli fatti registrare nel 2003 (2,1 milioni contro gli 842mila euro del 2004 e i 60mila euro del 2005)».

Delayed

Principio cardine dei Paesi anglosassoni: «Justice delayed is justice denied» (qualcosa come: giustizia rallentata o giustizia rinviata, giustizia negata).

Pletora

In Italia ci sono 240.000 avvocati, il maggior numero per residenti in Europa: 332 per 100 mila abitanti (in Francia 75,8). Ci sono 32,4 avvocati per ogni giudice (in Francia 8,254).

Numeri

Istituti di pena: 206; capienza complessiva: 45.742 posti; reclusi: 66.632. Caso limite la Lombardia: 5.400 posti per 9.500 detenuti.

In attesa

In Italia i detenuti in attesa di giudizio sono il 44% del totale.

Spese

Nel 2001 la spesa media quotidiana per detenuto era di 131,9 euro, oggi è di 113 euro.

Suicidi

Secondo Eurispes la media dei suicidi in carcere negli ultimi dodici anni è di 66,692, ovvero più di un terzo di tutti i decessi avvenuti in carcere. È un tasso 20 volte superiore a quello che si registra nel resto della popolazione. Da contare anche i cento suicidi, negli ultimi dieci anni, tra gli agenti di polizia penitenziaria.

Agenti

Dai dati forniti dalla Uil penitenziaria, in dieci anni, a fronte di un incremento della popolazione carceraria del 51 per cento, c’è stata una diminuzione degli operatori penitenziari del 9 per cento.

Autolesionismo

Soltanto per il 2010 si segnalano 5.703 episodi di autolesionismo in carcere e 1.137 casi di tentato suicidio.

Quando

Nel 34% dei casi il suicidio avviene nel primo mese di reclusione e nel 28% dei casi, addirittura nella prima settimana di detenzione (dati che si riferiscono al periodo 1987 e 2008).

Carceri nuove

Ad Accadia, nel Foggiano, da vent’anni è pronto un penitenziario mai utilizzato. Sempre in provincia di Foggia, a Castelnuovo della Daunia, c’è un carcere terminato da quindici anni ma mai inaugurato. Ad Arghillà, provincia di Reggio Calabria, il carcere locale è nuovo ma inutilizzato perché manca la strada d’accesso e l’allacciamento alle fogne e all’acquedotto. A Codigoro, nella provincia di Ferrara, la casa circondariale è vuota e non si sa neppure se sia proprietà dello Stato o del Comune.

Caso Tortora

Il giorno in cui fu arrestato Enzo Tortora (17 giugno 1983), finirono in carcere per la stessa inchiesta altre 855 persone. Qualche mese dopo i rinviati a giudizio furono molti di meno: 640. Novanta persone erano state arrestate soltanto per omonimia. Ridotti ulteriormente gli imputati: 243. Condannati finali: 77.

Innocente

Il caso di D.M., pescatore di Taranto, arrestato a gennaio del 1991 con l’accusa di duplice omicidio. Si fece quindici anni di carcere prima di essere assolto con formula piena (2006). Chiese 12 milioni di euro di danni. Gli fu riconosciuta la somma record di 4,5 milioni di euro, di cui circa un milione a titolo di danno patrimoniale, il resto per danno non patrimoniale. Il risarcimento, pari a 300 euro al giorno, è ancora oggi il più alto mai pagato dallo Stato per errore giudiziario.

Notizie tratte da: Gabriele Magno (a cura di), «Il cuore in gabbia. I più drammatici errori giudiziari della storia d’Italia», Editori Internazionali Riuniti, euro 16,90.