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 2013  luglio 21 Domenica calendario

LA PRIMA MOGLIE: «HA INVASO LA NOSTRA VITA. LO PERSEGUITAVA»

«Guardi, posso capire che Massimo possa avere avuto un momento di follia e averle dato uno schiaffo, può accadere a chiunque perdere le staffe. Se le ha fatto male, mi dispiace molto.Per entrambi. Ma c’è qualcosa che mi fa pensare che lei non stia raccontando tutta la storia, Credo che quella donna sia una persona squilibrata, che ha fatto molto male a me e a mia figlia».
Al telefono da Marbella, la città in cui è tornata a vivere 12 anni fa, quando è naufragata la sua relazione col cantante italiano dal volto d’angelo, Jorgelina Borda Amezaga, ha una voce esausta. La denuncia delle violenze fatta da Anna Laura Millacci riapre ferite mai rimarginate. E in un periodo fra i più difficili della sua vita. Attualmente Jorgelina è immobilizzata a letto, con una lesione vertebrale, che le ha impedito di accompagnare la sua piccola Cloe, di 4 anni – nata dalla sua attuale relazione - in un ospedale negli Stati Uniti, dove curano la bambina da una malattia degenerativa di origini ignote. «Sono una madre che lotta ogni giorno e devo dedicare ogni energia a questa priorità», afferma. «E’ il motivo per cui non voglio essere messa in mezzo a questa storia».
Ma lei ha mai ricevuto botte da Massimo Di Cataldo, nei 6 anni del vostro matrimonio?
«Di questo non voglio parlare, preferisco non commentare. Voglio solo essere tenuta fuori da tutto quello che riguarda le pubblicazioni fatte in Facebook da Anna Laura Millacci, anche sul mio conto».
Suona come un’ammissione…
«Non so perché quella donna mi abbia coinvolta. Guardando il suo volto tumefatto scatta in chiunque l’istinto di solidarietà. Ma mi chiedo perché abbia aspettato 13 anni e non sia andata dai carabinieri a denunciarlo invece di pubblicare la foto sui social network? Ha una galleria d’arte, no? Forse cercava pubblicità. E perché ha pubblicato il mio indirizzo e la mia identità, violando la mia privacy, in un momento terribile per me. Sono sconvolta, mi sento sfruttata».
Si spieghi.
«Quando vivevamo a Trastevere, con Massimo, lei lo perseguitava, citofonava a tutte le ore della notte, nonostante io avessi una bambina piccola, la mia primogenita, Carlotta, che dormiva. Lo tempestava di messaggi per costringerlo a scendere. Mi sembrava ossessiva ed emozionalmente squilibrata».
E’ stata la causa del divorzio?
«Massimo mi avrà tradito con 500 donne, ma lei non gli dava tregua, nemmeno quando lui pensava di ricostruire la famiglia. Ha invaso la nostra vita quotidiana, ha fatto tanto male a Massimo e a me. Caricai sull’auto le mie cose, presi la bambina e tornai in Spagna. Quanto sta accadendo ora mi conferma di aver fatto la scelta giusta”.