Gigi Riva, l’Espresso 19/7/2013, 19 luglio 2013
STORIA DI UNO SCANDALO INSABBIATO
Alle 0,05 del 29 maggio inizia la fase operativa dell’ affaire kazako. Cinquanta poliziotti fanno irruzione in una villa di Casal Palocco (Roma) per catturare Muktar Ablyazov, 50 anni, il più ostinato dissidente del presidente-satrapo Nursultan Nazarbayev. Un dispiegamento di forze che nemmeno gli americani per Osama Bin Laden. L’uomo non c’è. Prendono la moglie Alma Shalabayeva e, successivamente, la figlia Alua, 6 anni. La preparazione del blitz è del giorno prima.
28 MAGGIO - L’ambasciatore kazako Andrian Yelemessov cerca di contattare Alfano. Il ministro lo dirotta al suo capo di gabinetto Giuseppe Procaccini che lo riceve. Il diplomatico chiede l’arresto del «pericoloso ricercato». Il funzionario riferirà al superiore del colloquio (circostanza omessa da Angelino alle Camere).
30 MAGGIO - La prefettura di Roma firma un provvedimento di espulsione per la donna sostenendo che è entrata in Italia illegalmente. Alma, al momento della cattura, ha mostrato un passaporto diplomatico del Centrafrica considerato falso e intestato ad Alma Ayan.
La Farnesina, consultata via fax, conferma che non c’è nessuna persona con quel nome che goda dell’immunità.
31 MAGGIO - Grazie a una procedura di rapidità stupefacente, mamma e bambina vengono rimpatriate con un jet privato austriaco noleggiato dal Kazakistan per 400 mila euro e non, come vuole la prassi consueta, con un volo di linea e scalo a Mosca. Sono le autorità del Paese asiatico a imporre la scelta, prefigurando il rischio di attentato nella capitale russa.
1 GIUGNO - Su "il Messaggero" e poi sul sito online del settimanale "Oggi" appare una prima ricostruzione dell’accaduto. L’avvocato della famiglia Ablyazov, Riccardo Olivo, spiega che non gli è stato permesso di incontrare Alma prima del decollo al Cie di Ponte Galeria.
2 GIUGNO - Anche Fabrizio Dragosei sul "Corriere della Sera" pubblica un articolo sulla vicenda. Nello stesso giorno Emma Bonino, ministro degli Esteri e storica combattente radicale in difesa dei diritti umani, contatta Alfano per chiarimenti. Angelino dice di cadere dalle nuvole.
14 GIUGNO - "l’Espresso" (riproduzione qui a fianco) dedica due pagine di Maurizio Maggi alla "Spy story alla kazaka".
Che però cade nel dimenticatoio. Senza che nessuno del governo se ne interessi.
25 GIUGNO - Il Tribunale di Roma giudica vero il passaporto del Centrafrica esibito da Alma. Cede anche il tassello giuridico con cui si è giustificata l’espulsione.
5 LUGLIO - La scandalosa vicenda, che ha tutte le fattezze di una rendition, esplode a livello internazionale per un articolo sul "Financial Times" a cui la moglie del dissidente ha consegnato un memoriale di 18 pagine con i retroscena del blitz, comprese le minacce e le violenze che dice siano state inflitte alle sette persone che si trovavano nella villa.
10 LUGLIO - Il governo è nella bufera. Alfano, svegliatosi dopo 42 giorni di lungo letargo, sostiene che tutto è avvenuto, secondo prassi corrente, «a sua insaputa» e promette che chi ha sbagliato pagherà.
16 LUGLIO - Pagano Procaccini e il prefetto Alessandro Valeri. L’indagine del capo della polizia Alessandro Pansa, nominato da Alfano e suo sottoposto, scagiona il ministro «non informato». Un alibi che sembra un’aggravante.