Enzo Piergianni, Libero 19/7/2013, 19 luglio 2013
«VIA I MOBILI E NIENTE BAGNO» RICETTA MERKEL PER I DISOCCUPATI
Il welfare tedesco stringe i freni e chiede ai disoccupati di tirare la cinghia per farcela a vivere con quanto prendono dall’assistenza pubblica. Che non è poco, anzi moltissimo in confronto alla maggior parte dei Paesi europei. Ma a molti non basta e si lamentano, anche se, tra l’assegno di fine mese per il sostentamento proprio e dei familiari e il sussidio per l’abitazione e il riscaldamento, intascano standosene a casa quasi quanto uno che tutti i giorni va in fabbrica.
L’Agenzia federale del lavoro però non ci sta e contrattacca con nuove idee per aiutare gli assistiti a sbarcare il lunario senza nuovi oneri per le casse dello Stato. L’ultimissima è un vademecum a fumetti. Lo ha pubblicato la succursale di Pinnenberg, alle porte di Amburgo. Sono bizzarri consigli pratici per risparmiare e tagliare dappertutto. Da quando ci si alza dal letto fino al momento della cena. Si comincia dal bagno, con la raccomandazione di aprire l’acqua con estrema parsimonia. Meglio fare la doccia anziché usare la vasca da bagno, spiega Knut Fischer, il capofamiglia del fumetto, alla moglie Sylvia e ai figli Ben e Lara. Insomma, meno acqua possibile per lavarsi, con la libertà per il lettore di pensare che l’igiene personale può anche essere un optional. Sempre nel bagno, una lezione speciale viene impartita sull’irrigazione del cesso. Per diminuire il volume dell’acqua nel serbatoio con uno standard di nove litri, è consigliabile metterci delle pietre. Il rischio collaterale di un’ostruzione dello scarico non viene però considerato dalla guida di Pinnenberg. Poi, a tavola, anzitutto mangiare poca carne, possibilmente aumentando la dose di verdura. In proposito vengono fornite candidamente le istruzioni (illustrate) per farsi un orticello domestico nel giardino di casa, ma senza tenere conto della proverbiale antipatia dei vicini. E ancora: rinunciare assolutamente alle bibite, per dissetarsi c’è gratis l’acqua del rubinetto. Attenzione, poi, alle trappole del supermercato: «I prodotti costosi vengono esposti all’altezza degli occhi, quelli convenienti invece sono poco visibili nella scansia più bassa». L’imperativo è cercare sempre saldi, offerte, promozioni. Ma prima di andare a fare la spesa, secondo l’Agenzia del lavoro è bene fare uno spuntino «per spegnere lo stimolo dell’appetito che spinge a comprare più del necessario». Infine, la ricetta estrema se non si arriva proprio alla fine del mese: vendere i mobili. Così, nel fumetto finale, la famiglia Fischer è felice di avere ricavato un gruzzolo di 350 euro. «Non mi era mai capitato di avere in mano una pubblicazione così vergognosa», si è infuriato Ulrich Schneider, direttore della Confederazione degli enti assistenziali. Heinrich Alt, vice-presidente dell’Agenzia, invece ieri ha difeso a spada tratta l’iniziativa contro gli attacchi su Facebook («Ripugnante», «Siamo il paese più scemo d’Europa»).
In Germania la previdenza sociale continua ad accumulare attivi sempre più rilevanti: quasi 16 miliardi nello scorso anno, vale a dire 2 miliardi in più rispetto al 2011. Avrebbe quindi i mezzi per fare di più, ma la parola d’ordine del governo di Angela Merkel è che è meglio alleggerire le trattenute sulle paghe di chi lavora e mettere da parte per i tempi duri, piuttosto che sperperare nei momenti di vacche grasse. Perché, per inciso, la crisi ancora non ha varcato gravemente i confini tedeschi e negli uffici di collocamento aleggia il dubbio che un allentamento delle regole dell’Hartz finirebbe per frenare la ricerca di un lavoro da parte dei disoccupati. La legge Hartz è entrata in vigore nel 2005 per stimolare la mobilità del lavoro e contenere i costi sociali. Varata dal cancelliere socialista Gerhard Schroeder è stata poi la base del successo della politica economica della Kanzlerin.