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 2013  luglio 19 Venerdì calendario

L’ULTIMA BALLA: IL «RIFUGIATO POLITICO» PER LA GRAN BRETAGNA È UN LATITANTE

È stato un giornalista inglese a rivolgere la domanda nella conferenza stampa congiunta David Cameron-Enrico Letta mercoledì 17 luglio a Londra. «Mr Cameron, l’Inghilterra sta offrendo ancora asilo politico al banchiere kazako Mukhtar Ablyazov, la cui moglie e figlia sono state espulse da Roma con una decisione che sta dando scandalo in Italia?». È la sola domanda a cui il premier britannico misteriosamente non ha fornito risposta. Atteggiamento identico a quello del suo governo, che ha ricevuto domanda ufficiale da più di 30 giorni dal governo italiano: nessuna risposta. Eppure la domanda è centrale: quell’asilo politico ad Ablyazov esiste ancora? O la Gran Bretagna non è più della stessa opinione del luglio 2011, quando quel provvedimento fu adottato sulla base di un rapporto di Amnesty International che segnalava la carcerazione da lui subita con possibili torture nel 2002 per 10 mesi in Kazakhstan? Nessuno risponde. Eppure in Gran Bretagna l’ex ministro del governo kazako ed ex banchiere della Bta bank oggi è certamente persona non gradita. Ed è un eufemismo. Perché il presunto dissidente dalla Gran Bretagna è fuggito il 15 febbraio 2012, poche ore prima che un giudice dell’Alta corte britannica, Nigel Teare, firmasse un ordine di cattura con richiesta di incarcerazione per 22 mesi con l’accusa di falsa testimonianza e oltraggio alla Corte. Avvisato misteriosamente dell’imminente arresto, e già privato di qualsiasi documento di riconoscimento ed espatrio ritirati alcuni mesi prima dall’Alta corte britannica, Ablyazov è salito da clandestino su un bus che attraverso l’Euro - tunnel lo avrebbe portato da allora in Francia. Da quel momento per la giustizia inglese è ufficialmente un latitante, anche se non sono chiari i possibili automatismi di revoca dello status di rifugiato politico. Da quel mese di febbraio certo la situazione di Ablyazov in Gran Bretagna è continuamente peggiorata. Erano sei i processi che lo riguardavano, su richiesta della giustizia kazaka, di quella russa e civilmente dei nuovi vertici della Bta bank. I tribunali britannici gli hanno già dato torto 4 volte e hanno sancito dopo la sua latitanza la perdita del diritto alla difesa e al ricorso in appello sulle decisioni già prese. Ad avere irritato la giustizia inglese è stata la dissimulazione delle reali condizioni finanziarie dell’ex banchiere kazako che in una sentenza è definito “cinico” e “spregiudicato”. Secondo quanto accertato dai magistrati inglesi davvero Ablyazov negli anni alla guida della banca kazaka Bta ne aveva spogliato parte delle ricchezze, trasferite a società (una di questa è la Tortuga Limited alle Seychelles) in paradisi fiscali di cui lui è direttamente azionista e che in qualche caso sono invece detenute da evidenti prestanome nullatenenti o quasi. Ricchezze che sono state nascoste ai magistrati inglesi, poi in grado di ricostruirle, e che erano sfuggite quindi ai primi provvedimenti di sequestro conservativo delle cause. Tutto quello che è stato trovato da lì in poi- compresa la reggia della via dei Vescovi, e i possedimenti in campagna, sono stati ora sequestrati con Ablyazov già latitante e messi all’asta con l’aiuto di Kpmg e di prestigiose agenzie immobiliari.
Resta il dubbio sulla reale persecuzione politica da parte del presidente kazako Nursultan Nazarbayev. A leggere la pagina facebook di Ablyazov il suo stato di oppositore politico latitante chissà dove sembra effettivo. Eppure in molti governi occidentali del mondo il dubbio cova. Per gli Stati Uniti è stato certamente vittima del regime fra il 2002 e il 2003, quando fu perdonato e riabilitato dopo 10 mesi di detenzione. Ma sugli anni successivi da banchiere restano molti punti interrogativi. La stessa Hillary Clinton nel novembre del 2009 scrisse alla sua rete diplomatica apprezzando il mandato di arresto emesso ad Astana nei confronti di alcuni banchieri e dirigenti kazaki- fra cui lo stesso Ablyazov- in una lodevole “guerra senza quartiere alla corruzione”. Con un dubbio: “non è che quelli pizzicati sono semplicemente oppositori politici?”. Anche lei non ebbe alcuna risposta. Ad Ablyazov si accompagna sempre il mistero.