www.cinquantamila.it/fiordafiore 19/7/2013, 19 luglio 2013
Arrestato a Panama il capo della Cia responsabile del rapimento di Abu Omar • La bancarotta di Detroit • Sempre meno auto sulle strade italiane • La crisi degli spermatozoi Cia/1 A Panama è stato arrestato, in esecuzione dell’italiano mandato di cattura internazionale inserito nel circuito Interpol, Robert Seldon Lady, ex console americano a Milano e soprattutto ex capocentro della Cia a Milano, condannato in via definitiva dalla Cassazione a nove anni per il sequestro di Abu Omar
Arrestato a Panama il capo della Cia responsabile del rapimento di Abu Omar • La bancarotta di Detroit • Sempre meno auto sulle strade italiane • La crisi degli spermatozoi Cia/1 A Panama è stato arrestato, in esecuzione dell’italiano mandato di cattura internazionale inserito nel circuito Interpol, Robert Seldon Lady, ex console americano a Milano e soprattutto ex capocentro della Cia a Milano, condannato in via definitiva dalla Cassazione a nove anni per il sequestro di Abu Omar. Seldon Lady, «Mister Bob» nella Cia, è considerato la mente del rapimento nel 2003 dell’ex imam di Milano, sospettato di terrorismo. Ora l’Italia ha due mesi di tempo per chiedere l’estradizione. Cia/2 Robert Seldon Lady, nato nel 1954 in Honduras, è cresciuto tra Centro America e Stati Uniti. Ha lavorato nella polizia di Ner Orleans prima di entrare nella Cia. Grazie alla sua conoscenza dello spagnolo, lo impiegano nei Paesi latino-americani, dove riesve a infiltrarsi in un pericoloso nucleo terrorista. Poi, impegnato nella lotta ai qaedisti, lo spostano a Milano dove diventa interlocutore delle nostre forze dell’ordine: fornisce tecnologia, informazioni, consigli. Sogna di trasferirsi in Piemonte dopo la pensione. Salta tutto per la vicenda Abu Omar. Lui si dice contrario al rapimento dell’imam terrorista, i superiori insistono, Abu Omar è ritenuto pericoloso, potrebbe pianificare un attentato. Alla fine Lady segue l’operazione, da Milano fino al Cairo. L’indagine della Procura lo costringe a scappare, litiga con la Cia e torna in Centro America. Lo ingaggiano per far fuggire un ragazzo americano dal Nicaragua, lavora nel settore sicurezza. Infine l’arresto (Olimpio, CdS). Città Da ieri sera Detroit è la più grande città americana mai finita in bancarotta. A provocarla la crisi dell’auto e la discesa della città sotto 700mila abitanti, dopo l’abbandono dei ceti medi produttivi. Nel perimetro urbano è rimasto solo un grande stabilimento (un impianto della Chrysler). Detroit è affondata soprattutto a causa del crollo delle entrate fiscali. Il sindaco Dave Bing, ex campione di basket Nba, ha cercato di fornire servizi a un’area ancora estesa come quella di una megalopoli e di mantenere un esercito di dipendenti pubblici e di ex impiegati ormai in pensione, pur avendo ormai le risorse di una cittadina di medie dimensioni. Qualche mese fa il governatore del Michigan, Rick Snyder, è intervenuto dichiarando lo stato d’emergenza fiscale e rimpiazzando il sindaco con un commissario, Kevyn Orr, che per mesi ha cercato di negoziare una riduzione del debito coi creditori (soprattutto sindacati e fondi pensione), i quali, però, non hanno accettato accordi. Così è stata la bancarotta (Gaggi, CdS). Auto A Roma, secondo l’Aci, lo scorso anno le auto circolanti sono diminuite di circa 70mila unità (da 1.937.783 a 1.867.520), ma altrettanto è accaduto a Milano, Torino, Genova, Bologna, Napoli e Palermo. È scesa ulteriormente anche la percorrenza media degli italiani: dai 10.900 km del 2011 ai 9.500 dell’anno scorso. Secondo l’indagine annuale Inrix Traffic Scorecard il traffico in Italia è crollato del 34%, molto di più di quanto registrato in Europa, dove il calo è stato mediamente del 18%. E il primo trimestre di quest’anno mostra un’ulteriore diminuzione di 23 punti percentuali con conseguente riduzione delle ore passate in macchina: 27 in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Alix Partners, agenzia di consulenza internazionale, ha spiegato il fenomeno della demotorizzazione italiana con tre fattori: la crescita dei costi di gestione di un’auto, l’aumento della pressione fiscale e la riduzione della disponibilità economica delle famiglie. Pesa, inoltre, la crescente disaffezione nei confronti dell’automobile, soprattutto da parte dei giovani: il numero delle patenti rilasciate nel 2012 è sceso del 19,3 per cento (Berruti, Rep). Maschi Dicono studiosi francesi che c’è la crisi degli spermatozoi: negli ultimi 17 anni le cellule riproduttive maschili nei trentacinquenni sono calate del 32,2%. Dati confermati anche in Italia: una ricerca del 2011, condotta a Padova su 2.000 persone, metà diciottenni e metà quarantenni, ha evidenziato, nei più giovani, una diminuzione del 25% del numero degli spermatozoi rispetto agli adulti. Uno studio, condotto nel Nord Europa da ricercatori dell’Università di Edimburgo, ha mostrato che un giovane su cinque ha un numero di spermatozoi così basso da interferire con le sue capacità di avere figli (un uomo produce circa 60 milioni di spermatozoi per millilitro di sperma e, perché sia considerato fertile, ne bastano anche 40 milioni, sotto i 20 milioni le capacità riproduttive si riducono). Cause possibili: composti chimici e sostanze contenute nella plastica; calore (acqua bollente e saune); fumo, di marijuana e tabacco; dieta ricca di grassi; sedentarietà (gli uomini che guardano troppa tv hanno la metà degli spermatozoi degli sportivi) (Bazzi, CdS).