19 luglio 2013
Michelle Campos, 20 anni. Peruviana, viveva a Parma con la madre colf e con la sorella diciottenne. «Tranquilla, gentile, molto graziosa, vestita sempre in modo semplice, mai truccata», unica passione la palestra, da un anno aveva una relazione con il ventunenne ecuadoregno Alberto Muños, magro, capelli cortissimi, il cappuccio della felpa perennemente calato sulla testa, geloso e possessivo alla follia, che per tenerla sempre d’occhio s’appostava d’abitudine sotto casa sua e le faceva continue scenate anche davanti ai vicini di casa
Michelle Campos, 20 anni. Peruviana, viveva a Parma con la madre colf e con la sorella diciottenne. «Tranquilla, gentile, molto graziosa, vestita sempre in modo semplice, mai truccata», unica passione la palestra, da un anno aveva una relazione con il ventunenne ecuadoregno Alberto Muños, magro, capelli cortissimi, il cappuccio della felpa perennemente calato sulla testa, geloso e possessivo alla follia, che per tenerla sempre d’occhio s’appostava d’abitudine sotto casa sua e le faceva continue scenate anche davanti ai vicini di casa. Costui l’altra mattina, roso dal solito sospetto che la ragazza lo cornificasse, le citofonò, salì nell’appartamento, e a un certo punto, durante ’ennesima lite in camera di lei, afferrò un martello e con quello la colpì più volte alla testa fino a sfondarle il cranio. Quindi ripulì il pavimento dagli schizzi di sangue, avvolse la salma in un lenzuolo e lo nascose sotto al letto. Il cadavere, trovato in serata dalla mamma. Verso le 11 di martedì 16 luglio al civico 4 di via Rondizzoni, nel tranquillo quartiere residenziale della Cittadella a Parma.