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 2013  luglio 18 Giovedì calendario

QUANDO PRODI FLIRTAVA CON IL LEADER KAZAKO

Lodi su lodi. All’economia, alla tenuta del governo. A una nazione che nel «futuro vicino» ha tutti i requisiti per diventare un «Paese altamente svi­luppato». Siamo nella terra del futuro, e a parlare è Romano Prodi. Questo luogo di un benessere alle porte, il nuo­vo Brasile, è nientemeno che il Kazaki­stan. Nessun cenno al regime, nessu­na critica ai mancati rispetti dei diritti umani. Così l’ex candidato del Pd alla presidenza della Repubblica esprime­va tutto il suo ottimismo, intervistato a fine maggio da un’agenzia di stampa kazaka. Neanche due mesi fa, come approfondisce Panorama in edicola oggi, una settimana prima del blitz a Roma nell’abitazione dove si trovava­no Alma Shalabayeva e la figlia Alua. Il luogo intollerante e ostile condanna­to­ in occasione del recente caso Shala­bayeva è la culla di una nuova econo­mia per l’ex premier. L’espulsione del­la moglie del dissidente Ablyazov e del­la figlia, diventato un grave incidente diplomatico con forti ripercussioni nel governo italiano, non è mai stato commentato in questi giorni da Prodi. Eppure il professore conosce bene quel Paese e il suo presidente, Nazar­bayev.
L’occasione per le dichiarazioni del fondatore dell’Ulivo era stata la visita del professore alla sesta edizione del­l’Astana economic forum. Dopo un in­tervento di dieci minuti sull’Eurozo­na, Prodi era stato intervistato dal­l’agenzia kazinform. Non era certa­mente nelle condizioni di muovere cri­tiche profonde, ma le sue parole sono tutte molto positive, e gettano una lu­ce assolutamente rincuorante sul Ka­zakistan, senza la minima allusione a problemi di censure o repressione del­l’opposizione interna, anzi:«C’è il pre­supposto - spiegava Prodi il 22 maggio all’agenzia kazaka - perché il Kazaki­stan diventi un Paese altamente svi­luppato», molto presto. L’economia, continuava, è «come una casa con le fondamenta e i muri, il Kazakistan ha tutto questo». Poi i complimenti alla
governance: «In più, vedo che il Kazaki­stan h­a un governo che sostiene forte­mente la classe media. Avete costruito scuole» e «incrementato il welfare. An­che questo è un pre-requisito per uno sviluppo soddisfacente dell’economia». Prima delle battute sul Paese che lo ospitava, ha annotato il giornali­sta dell’agenzia kazaka, Prodi aveva anche espresso i suoi complimenti al forum di Astana come luogo di incon­tro e di scambio, punto di partenza per lo sviluppo anche di altre economie di Paesi vicini.
Il rapporto forte tra il professore e il Kazakistan non è una novità. Proprio nei giorni del toto-nomi per il Quirina­le, il settimanale tedesco Der Spiegel aveva scritto un insidioso articolo sui presunti legami tra l’ex premier italia­no e Nazarbayev, spiegando che molti politici quasi in pensione, come lo stes­so Tony Blair, rivestono il ruolo di con­sulenti per il leader kazako: «S’incon­trano diverse volte l’anno», scriveva Der Spiegel, aggiungendo che per il di­sturbo «a ognuno di loro vengono pa­gate parcelle annuali con cifre a sei ze­ri». Secondo la stampa britannica, at­taccava ancora il settimanale, «Tony Blair incassa da Astana oltre 9 milioni di euro per il disturbo».