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 2013  luglio 18 Giovedì calendario

INGLESI, POPOLO DI BANCHIERI (SONO 2500)

C’è la crisi, ma i banchieri continuano a guadagnare milioni. L’ultimo rapporto dell’European Banking Authority (dati 2011) parla di migliaia che ancora incassano più di un milione di euro l’anno (è la cifra minima, del massimo non è dato sapere). Le banche sono state la causa e il volano della crisi, ma chi se ne frega. In tutta Europa il top management degli istituti di credito, anche di quelli salvati con interventi statali, continua a fare la bella vita. Solo in Inghilterra sono 2.436 a guadagnare più di un milione di euro. La City si conferma la capitale finanziaria, con una concentrazione di superpagati da far paura. Segue, seppure a grandissima distanza, la Germania con 170 superbanchieri (ci vogliono 14 Germanie per fare una Gran Bretagna). La terza in classifica è la Francia, a quota 162. Perché i banchieri continuano a guadagnare così tanto, nonostante tutto, è difficile da spiegare. Alla City hanno sempre risposto: guadagniamo tanto perché facciamo guadagnare tanto i nostri azionisti. Adesso guadagnano tanto anche se fanno perdere, non solo i loro azionisti ma anche lo Stato.
DALLA LETTURA DEI DATI dell’Eba emerge un dato interessante, forse una conferma del marciume del sistema: i banchieri più pagati sono quelli spagnoli, gli stessi che dopo lo scoppio della bolla immobiliare e la crisi di Bankia, hanno portato il paese quasi al collasso. In Spagna i super ricchi da più di un milione di euro l’anno entrati nella classifica sono “solo” 44, ma con una media di 2,5 milioni di euro (+8% rispetto al-l’anno precedente), la più alta d’Europa. Anche in Grecia guadagnano cifre assolutamente folli rispetto alla crisi del paese: la media qui è di 2.044.000 (ma sono solo 2). In proporzione i bankers della City sono dei poveracci, con 1,44 milioni l’anno, mentre in Germania siamo a 1,84 milioni e la media della Francia è di 1,59 milioni. Per la cronaca, in Italia i top bankers sono 96 con una media di 1,64 milioni.
La parte più sostanziosa continua a non essere data dallo stipendio fisso, ma dai famigerati bonus. Tutti gridano allo scandalo, ma i bonus restano. In Spagna i due terzi di quei 2,5 milioni vengono dai “premi” di fine anno, che dovrebbero essere legati al rendimento e all’andamento della banca. Nel Regno i bonus sono stati quasi 4 volte la retribuzione fissa. A livello europeo si sono moltiplicati gli sforzi per dare un giro di vite, perché il bonus incoraggia un’ottica di breve termine e quindi la speculazione, che è una delle cause della crisi.
Di un tetto ai bonus si parla almeno da tre anni, da quando cioè è stato chiaro quanto sia stretto il legame tra la crisi dei debiti sovrani e la situazione di alcune banche. Il Parlamento europeo ha approvato un tetto che fissa il bonus al doppio della parte fissa a partire da gennaio. Mentre il ministro del Tesoro inglese George Osborne ha messo nero su bianco che i banchieri irresponsabili finiranno in carcere. Fatta la legge, si troverà presto l’inganno: i grandi studi legali dei big sono già al lavoro per trovare degli escamotage.