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 2013  luglio 18 Giovedì calendario

TG PER BIMBI VISTO DAGLI ADULTI

Un’amica tedesca, che vuole imparare l’italiano, si è sfogata con me: «L’insegnante mi aveva consigliato per fare pratica di ascoltare i vostri telegiornali, mentre ero in vacanza. Non ho capito niente. Colpa mia?» A volte non c’è niente da capire, a volte anche se ci fosse, non lo capiscono neanche gli italiani.
Lei l’ha presa per una battuta rassicurante. Ma, i colleghi della Tv italiana non se la prendano, di solito parlano troppo veloce, lasciamo perdere l’accento, danno per scontati molti termini, e usano le sigle che in passato erano vietate, e che variano di lingua in lingua. La mia amica si è persa nel politichese romanizzato.
Invece, chi vuole imparare il tedesco può seguire il Tageschau, il notiziario sull’Ard, il primo programma nazionale, o Heute, sullo Zdf, il secondo, o qualcuno a piacere, tra i telegiornali dei canali privati, magari quello del Ntv, un canale di sole notizie. I giornalisti sono concisi, non usano parole in gergo, e parlano con calma. Ma anche loro abusano con le sigle.
Per chi è agli inizi, il meglio del meglio è il notiziario di Kika, cioè del KinderKanal, il canale dei bambini. Puntuale arriva alle sei del mattino, prima di colazione e di andare a scuola, o alle 14, quando si torna a casa, e alle 16, per chi ha orari più lunghi, o dopo i compiti, e infine alle 19,50. I bambini tedeschi vanno, o dovrebbero andare a letto presto. Dura al massimo una decina di minuti.
Ci informa su Topolino o sugli amori di Paperino, o magari di Justin Bieber che è l’idolo delle adolescenti? Niente affatto, Kika parla dei fatti del giorno, e si rivolge, non ai piccolissimi, ma ai ragazzi. Usa un linguaggio chiarissimo, e i giornalisti si dilungano per spiegare i termini del problema. Tanto è vero che, con la scusa di stare insieme con i figlioletti, lo ascoltano i genitori. Apprendono l’essenziale, e si risparmiano il telegiornale per gli adulti.
Secondo me dovrebbe essere obbligatorio nelle scuole di giornalismo, forse in Germania lo è già. Kika l’anno scorso ha affrontato il caso di Christian Wulff, il presidente della Repubblica, costretto alle dimissioni per aver accettato un prestito da un amico per comprare casa. È corruzione o no? I politici sono colpevoli per atti magari leciti per un comune cittadino? Posso accettare un regalo da qualcuno che mi chiede un favore? Non solo si ascoltano le notizie, ma s’impara a comportarsi da bravi cittadini. Il tutto senza che i giornalisti assumano l’aria da bravi maestri, che sarebbe fatale per l’ascolto.
In questi giorni hanno affrontato lo scandalo di Uli Hoeness, il presidente del Bayern, accusato di Steuerhinterziehung, cioè di evasione fiscale, perché aveva un conto illecito in Svizzera. Quando e come si evade il fisco? E si può chiudere un occhio quando ci si autodenuncia in tempo, come ha fatto il prudente Uli?
Io non ho l’antenna per seguire la Tv italiana a Berlino: a dire il vero non ho voglia, né il tempo di seguirla. Ma quando torno in Italia, a volte fatico anch’io a seguire di che si parla, e di chi. Per la verità, avveniva anche con i nostri giornali prima di internet. Se non riuscivo a comprarli per qualche giorno, poi facevo fatica a comprendere che cosa fosse avvenuto. Scrivere o parlare per i bambini non è facile, perché non bisogna trattarli da bambini. Basta essere chiari, e l’età di chi ascolta o legge non importa. Forse vivendo all’estero sono diventato ingenuo, e mi sfuggono i motivi di chi da noi vuole essere incomprensibile a ogni costo.