www.cinquantamila.it/fiordafiore 18/7/2013, 18 luglio 2013
Arrestata la famiglia Ligresti • Assolto il generale dei carabinieri, Mario Mori • Tronchetti Provera condannato per ricettazione • È morto Vincenzo Cerami • Gli inglesi non dicono più «thank you» • L’attore più ricco è Robert Downey Jr • In Italia record di poveri Fonsai Svolta clamorosa dell’inchiesta della Procura di Torino che su segnalazione della Consob da un anno indaga per falso in bilancio aggravato e manipolazione del mercato sulla compagnia assicurativa Fondiaria-Sai (che ha sede a Torino), una delle varie inchieste scaturite dal crollo della galassia societaria dei Ligresti
Arrestata la famiglia Ligresti • Assolto il generale dei carabinieri, Mario Mori • Tronchetti Provera condannato per ricettazione • È morto Vincenzo Cerami • Gli inglesi non dicono più «thank you» • L’attore più ricco è Robert Downey Jr • In Italia record di poveri Fonsai Svolta clamorosa dell’inchiesta della Procura di Torino che su segnalazione della Consob da un anno indaga per falso in bilancio aggravato e manipolazione del mercato sulla compagnia assicurativa Fondiaria-Sai (che ha sede a Torino), una delle varie inchieste scaturite dal crollo della galassia societaria dei Ligresti. Ieri il gip Silvia Salvadori ha disposto la custodia cautelare per i Ligresti: il patriarca, Salvatore Ligresti, 81 anni, ingegnere originario di Paternò, la primogenita Jonella, 46 anni, l’altra figlia, Giulia, 45 anni. Il figlio minore Paolo, 44 anni, è invece per il momento sfuggito agli arresti: si trova in Svizzera, a Montagnola, dove risiede dal 1996 e dove ha anche la cittadinanza, e ieri ha fatto sapere con i suoi legali di non avere intenzione di consegnarsi. Arrestati anche gli ex amministratori delegati Emanuele Erbetta e Fausto Marchionni e l’ex vicepresidente Antonio Talarico. Le indagini hanno evidenziato che Fonsai avrebbe occultato nel bilancio 2010 circa 538 milioni di perdite da «sottovalutazioni» nella riserva sinistri, cioè negli accantonamenti che ogni compagnia deve mettere da parte a garanzia dei risarcimenti. Accantonamenti che la compagnia evitava di fare archiviando forzatamente i sinistri, che poi venivano riaperti l’anno successivo. Quella mancata indicazione a bilancio avrebbe però tratto in inganno i soci che nel 2011 sottoscrissero l’aumento Fonsai da 450 milioni. Se fossero state esposte integralmente, si sarebbe dovuto effettuare una ricapitalizzazione molto più ingente, che però avrebbe spazzato via la famiglia dalla proprietà. La Procura stima in circa 12mila i risparmiatori colpiti da un danno patrimoniale di 300 milioni tra perdita del titolo in Borsa e capitale bruciato. C’è poi il capitolo delle operazioni immobiliari che Fonsai realizzava con le società dei Ligresti, «parti correlate» che hanno provocato centinaia di milioni di perdite, a cominciare dalla vendita del 2009 di Atahotels, la catena alberghiera dei Ligresti in grave crisi, pagata 26 milioni ma costata a Fonsai, tra svalutazioni e ricapitalizzazioni, circa 208 milioni (stima dei pm). E ci sono ancora gli oltre 40 milioni versati a Ligresti, presidente onorario, come «consulenze», e i compensi milionari ai figli: solo nel periodo 2008-2010 a Jonella, presidente di Fonsai, sono andati 9,5 milioni, a Giulia 3,4 milioni, a Paolo oltre 10 milioni. Mentre Marchionni ha avuto 15 milioni, e Talarico 8, pur senza ruoli operativi. Mori Assolti l’ex generale dei carabinieri Mario Mori e il colonnello Mauro Obinu, comandante ed esponente di punta del Ros, accusati di aver lasciato libero il boss Bernardo Provenzano quando, nell’ottobre 1995, non organizzarono il blitz per arrestarlo mentre sarebbe stato possibile farlo. Un favoreggiamento aggravato, secondo la Procura, dalla trattativa con Cosa nostra che Mori aveva messo in piedi tre anni prima, contattando l’ex sindaco di Palermo Vito Ciancimino per arrivare alla cattura di Riina; risultato raggiunto a inizio ’93, ma in cambio di un patto che prevedeva il prolungamento della latitanza dell’altro padrino corleonese, Bernardo Provenzano. Telecom Marco Tronchetti Provera è stato condannato a un anno e otto mesi per ricettazione. I giudici l’hanno ritenuto responsabile di aver avallato l’acquisizione di un dossier ottenuto illegalmente dalla Security del gruppo Telecom. I fatti risalgono al 2004: la Security Telecom intercetta a Brasilia, con un’operazione di hackeraggio, documenti informatici raccolti dall’agenzia di investigazioni Kroll. In Brasile, il gruppo allora guidato da Tronchetti, ha una partecipazione in Brasil Telecom, insieme agli azionisti Daniel Dantas, il Banco Opportunity. Lo guida l’amministratore delegato Carla Cico. La cogestione dell’azienda è complicata, al limite della scorrettezza. Dantas e Cico chiedono alla Kroll di spiare le mosse di Tronchetti. Il materiale raccolto dagli investigatori è quello che la Security Telecom intercetta a Brasilia. Giuliano Tavaroli, della Security Telecom, in una riunione del 27 settembre 2004 con i due legali del gruppo, Francesco Chiappetta e Francesco Mucciarelli, rivela di avere quel materiale e chiede il da farsi. Il documento sottratto alla Kroll viene spedito in forma anonima alla sede della Pirelli a Milano. Una volta ricevuto, sarà consegnato ai carabinieri. Ma quel materiale è stato acquisito violando la legge e Tronchetti è a conoscenza dell’operazione. Di qui l’accusa di ricettazione e la condanna di ieri. Cerami È morto ieri all’età di 72 anni Vincenzo Cerami. Sceneggiatore e scrittore italiano, nato a Roma il 2 novembre 1940 e candidato all’Oscar nel 1999 per il film La vita è bella con Roberto Benigni, era malato da tempo. Funerali domani alle ore 10.30 presso la Chiesa degli Artisti a Piazza del Popolo, a Roma. Studente ripetente alla scuola media di Ciampino, conobbe l’insegnante supplente Pasolini, di cui diventò amico e collaboratore per alcuni film (poi sposò sua cugina Graziella Chiarcossi). Cerami ha lavorato anche con Gianni Amelio, Marco Bellocchio, Giuseppe Bertolucci, Francesco Nuti, Antonio Albanese eccetera. Lapide «Sono nato il due novembre del 1940 e tutti gli anni, nel giorno del mio compleanno, mia madre mi portava al cimitero davanti ad una lapide su cui c’era scritto “Vincenzo Cerami”: porto il nome di un fratellino che non ho mai conosciuto». Grazie Un sondaggio del “Daily Telegraph” dice che a quattro inglesi su dieci la formula «thank you» appare troppo formale. Perciò si preferisce dire: «ta» (abbreviazione di thank you), «cheers», «cool», «wicked», «nice one» (Franceschini, Rep). Hollywood La rivista “Forbes” dice che l’attore più pagato di Hollywood è Robert Downey JR: ha incassato, tra giugno 2012 e giugno 2013, 75 milioni di dollari. Il secondo attore più pagato è Channing Tatum, con 60 milioni di dollari incassati in un anno. Sul gradino più basso del podio c’è Hugh Jackman, 55 milioni di dollari portati a casa grazie a X-Men e a Les Miserables. A seguire ci sono Mark Wahlberg, interprete di Ted, e Dwayne Johnson, protagonista di Fast and Furious 6, rispettivamente con 52 e 46 milioni di dollari. Nella seconda parte della top-ten» troviamo due ex numeri uno, Leonardo diCaprio con 39 milioni di dollari, e Tom Cruise con 35 milioni, divisi da Adam Sandler a quota 37 milioni. Denzel Washington è al nono posto con 33 milioni, uno in più di Liam Neeson (Semprini, Sta). Poveri L’Istat calcola in 9,5 milioni i poveri “relativi” in Italia, il 15,8% della popolazione. Di questi, 4,8 milioni, circa l’8%, non riescono a vivere una vita dignitosa, non avendo i soldi per i beni essenziali: è un record dal 2005. Nel 2011 gli indigenti in termini relativi (coloro la cui spesa per consumi è inferiore alla linea di povertà) erano il 13,6% della popolazione, i più poveri tra i poveri il 5,7%. Quasi la metà dei più poveri (2,3 milioni) vive al Sud. L’incidenza della povertà relativa tra le famiglie raggiunge il 29,6% in Sicilia, il 28,2% in Puglia e il 27,4% in Calabria. I valori più bassi vengono registrati invece Trento (4,4%), Emilia Romagna (5,1%) e Veneto (5,8%). I più colpiti sono i giovani e i nuclei familiari numerosi, gli operai e i disoccupati. Ma il fenomeno è in aumento anche tra anche tra gli impiegati e i dirigenti (dall’1,3 al 2,6%).