Daniela Fognani, Il Messaggero 18/7/2013, 18 luglio 2013
«IO E CERAMI IN TERZA A CON PASOLINI PROF»
«Rispetto ad altri compagni di classe, scanzonati e casinari, Vincenzo era riflessivo. Lo consideravamo “il pensatore della compagnia”, anche se si divertiva come tutti gli adolescenti». A Ciampino, dove trascorse buona parte dell’adolescenza, ci sono persone che ricorderanno per sempre il fascino e il carisma di Vincenzo Cerami. Paolo Pierantonio, amico d’infanzia, è uno di loro e ricorda gli anni trascorsi insieme a scuola, l’amicizia iniziata sui banchi della media «Francesco Petrarca», in via Pignatelli, con un insegnante di lettere d’eccezione come Pier Paolo Pasolini.
«NON ERAVAMO BRAVI»
«Vincenzo arrivò a Ciampino in terza media, quando il padre venne a lavorare in aeroporto, ma insieme ad altri compagni di classe abbiamo continuato a frequentarci anche dopo e ad incontrare il nostro professore, che in classe, a 13 anni, ci faceva leggere Tolstoj e Dostoevskij». «Erano i primi anni ’50 - racconta Pierantonio - a scuola non eravamo particolarmente bravi, neanche Vincenzo, che per motivi di salute aveva perso un anno, ma il professor Pasolini ci aveva affascinato e abbiamo continuato a vederlo di tanto in tanto anche negli anni successivi, per discutere di politica e di quanto accadeva nella società. Vincenzo lo vedeva più spesso per motivi di lavoro, fu Pasolini ad introdurlo alla regia».
«A Ciampino negli anni della nostra adolescenza - ricorda Pierantonio - c’era poco da fare: niente ritrovi, niente palestre. Noi ragazzi avevamo fondato un club, "Only You", utilizzando come sede lo scantinato di casa di uno del gruppo. A trovare il nome fu proprio Vincenzo, dal brano interpretato dai Platters, sempre attento alle novità, anche musicali. Lì organizzavamo le prime feste da ballo, con le ragazzine del posto. Già a quindici anni, Vincenzo era un vulcano d’idee. Insieme facevamo anche culturismo perché, appassionati di cinema, volevamo imitare i personaggi dei film dell’epoca, come Maciste. Cerami comprò un libro sul culturismo di John Vigna e nella sua casa di via Trieste, nel centro di Ciampino, cercavamo di farci i muscoli con pesi improvvisati: un bastone a cui avevamo legato quattro mattoni. Le palestre non c’erano e ci arrangiavamo in modo casareccio ma fantasioso».
LE DISCUSSIONI POLITICHE
I ricordi dell’amico d’infanzia sono tanti e si accavallano a quelli degli anni della maturità. «Ci siamo rivisti spesso anche dopo - spiega Paolo Pierantonio, ex sindaco di Ciampino, democristiano, che ricorda anche le accese discussioni politiche con Pasolini e Cerami - e ad ogni incontro, anche dopo anni, sembrava di esserci lasciati ieri». Fama e successo non avevano certo cambiato Vincenzo Cerami, che a Ciampino in tanti ricordano con molto affetto.
L’AMICO REGISTA
«Era molto legato a questa città - spiega Enzo Lavagnini, regista, ex assessore alla cultura che ha conosciuto bene Cerami - da Ciampino aveva tratto spunto anche per lo spettacolo “Canti di scena”, dove ricordava quando da ragazzo si era trovato un aereo caduto, nel giardino di casa». «Era molto disponibile con tutti - prosegue Lavagnini- come lo è stato con me quando ho realizzato un libro e un film su Pasolini, “Un uomo fioriva”. Aveva una verve ironica e sarcastica e riusciva a trarre insegnamento anche dagli aspetti più tragici della vita, inoltre amava molto trasmettere agli altri le sue conoscenze frutto di uno studio meticoloso ed anche i trucchi del mestiere che si utilizzano nella scrittura».
IL SINDACO
«Cerami era per noi un concittadino», ha ricordato il sindaco Carlo Verini, nell’esprimere il cordoglio di tutta la popolazione. Anche Filiberto Zaratti, deputato di Sinistra, ecologia e libertà, ha sottolineato nel ricordo lo scrittore e sceneggiatore de “La vita è bella”, che «la comunità di Ciampino ha perso uno dei suoi rappresentanti più autorevoli».