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 2013  luglio 17 Mercoledì calendario

LA DEA CONTRO IL CARRO ARMATO

D’ev’essere il caldo o una delle estati di pallone più noiose degli ultimi vent’anni. È così che i tifosi dell’Atalanta hanno portato in piazza un carro armato e festeggiato così la squadra, in attesa del ritiro. Lo fanno da 12 anni, davanti a centinaia di tifosi in estasi per le trovate degli scenografi della festa. Il cingolato, residuato della Seconda guerra mondiale, è di proprietà di un tifoso atalantino, ovvio. Perfettamente funzionante, cannone (si spera) a parte. Da collezione, ma funzionante.
Dev’essere la noia, sì, o anche la parte di una città, Bergamo, che fu anche una delle province più leghiste d’Italia, almeno quando Umberto Bossi girava in canotta e il suo credo era la secessione e quel razzismo che periodicamente ritorna. Chi avesse dei dubbi può leggere la biografia di Calderoli Roberto, classe 1956, nato bergamasco, per l’appunto, arrivato a nozze con rito celtico, separato con rito italico per accompagnarsi a una collega di partito. Un personaggio sicuramente (e volutamente) folkloristico, ma anche indagato per l’affaire Fiorani e Antonveneta e con un ruolo da comparsa (mai coinvolta nelle indagini) nelle carte del processo Belsito.
Sicuramente un caso. Ma i tifosi dell’Atalanta (seppur storicamente “di sinistra”) che festeggiano in strada col carro armato e schiacciano due auto (una colorata di giallorosso, la Roma, l’altra bioancazzurra a simboleggiare il Brescia) una legittimità politica ce l’hanno.
E PORTA un nome solo apparentemente semi-sconosciuto: Daniele Belotti 45 anni che, oltre a essere leghista duro e puro fin dagli esordi, è anche un collezionista di cariche pubbliche mica da niente: già assessore alla Regione Lombardia, consigliere comunale a Bergamo e segretario provinciale del Carroccio. Un plenipotenziario che della manifestazione di piazza è anche il deus ex-ma-china, pronto – e cosa volete che facesse? – a definirla una “goliardata”. “Tutte esagerazioni di certa stampa, è stata una manifestazione scherzosa, dove non c’è l’ombra della violenza. A Roma si sono arrabbiati? Loro accoltellano le persone in strada”.
Può essere. Se non fosse che qualcuno, in questo Paese, ha un problema con i ministri di colore e gli aerei F-35. Se ci si mettono i carri armati usati nella Seconda guerra mondiale alla prossima invece dei fuochi d’artificio per Ferragosto ci sarà qualche leghista che proporrà di bombardare un Castellammare di Stabia. Magari per creare un po’ di folklore e mettere in scena una “goliardata”, come direbbe Belotti. Sempre meglio – e riportiamo sempre il Belottipensiero – che accoltellare le persone.
In realtà tra i goliardi della curva atalantina ce ne sono 147 che la magistratura ha indagato per associazione a delinquere finalizzata alla guerriglia. Tra questi non poteva mancare Belotti, naturalmente, seppure il suo sia un concorso esterno: ha solo spalleggiato il capo ultras della curva, Claudio Galimberti, detto Bocia. Belotti, ultras dichiarato (a proposito, alla Regione Lombardia è stato anche presidente della commissione Cultura e sport), autore del libro Atalanta folle amore nostro e imputato con tanto di Daspo, il divieto di partecipare alle manifestazioni sportive.
Non sappiamo se i magistrati vogliano aprire un’inchiesta anche sul carro armato. Per ora la Procura tace. C’è un precedente, tra l’altro, che non ebbe mai conseguenze. Sicuramente far scorrazzare un tank per le strade non è che sia del tutto autorizzato, almeno l’illecito amministrativo ci sta.
Colpa dei giornalisti che ingigantiscono tutto, dicono negli ambienti della tifoseria bergamasca. “Lo facciamo da sempre e in maniera pacifica”.
LA FESTA della “Dea” (come a Bergamo chiamano l’Atalanta) si svolge da 12 anni e il cingolato aveva già fatto la sua comparsa. Non aveva schiacciato le auto, ma c’era. “Un modo curioso di vivere il tifo”, ha detto ieri Damiano Tommasi, cuore romanista, certo, ma anche presidente dell’Associazione italiana calciatori. Il modo curioso vuole che la festa sia particolarmente efficace dal punto di vista della scenografia. Ogni sera viene portato in trionfo un campione nella piazza: mister Colantuono, per esempio, è arrivato in sella a una moto enduro. Qualche sera prima alcuni giocatori sono stati accompagnati da un’auto da rally e poi da una betoniera. Il punto più alto è stato raggiunto col carro armato: a bordo, oltre a un ottimo manovratore, il nuovo acquisto della società, un divertitissimo Migliaccio, arrivato da Palermo, e una vecchia e amatissima gloria, lo svedese Stromberg. Non ha gradito Tommasi, non hanno gradito altri tifosi della Roma che, comunque, considerano gli atalantini avversari di serie B. A Brescia aspettano invece il prossimo derby, giusto per darsele di santa ragione.