Roberto Perrone, Corriere della Sera 17/07/2013, 17 luglio 2013
MAGNINI: «FEDERICA, RIO E CHISSA’ IL MIO DOMANI...»
Caro Pippo Magnini, 31 anni, bicampione mondiale dei 100 stile libero 2005-2007, ultimo titolo conosciuto campione europeo nel 2012, ultima fidanzata (molto) conosciuta Federica Pellegrini. Che sta facendo il «vecio» del nuoto italiano?
«Mi sono allenato a Verona con Federica, Philippe Lucas e Matteo Giunta. Poi abbiamo raggiunto la squadra a Roma. Philippe resterà con noi fino ai Mondiali di Barcellona (18 luglio-4 agosto, ndr)».
A che punto è della sua vita professionale?
«Sono nella seconda parte della mia carriera».
Che programmi ha?
«Vivere anno per anno, cercare di arrivare fino a Rio, ma senza patemi: se faccio fatica, smetto. Non voglio rincorrere il nuoto fino a quarant’anni».
Guardandosi alle spalle, cosa non rifarebbe?
«Rimpianti zero, però non sono stato fortunato con la tempistica. Ho vinto tutto tra un’Olimpiade e l’altra».
Preparerebbe ancora Londra 2012 con Federica?
«La presenza di Federica è stata positiva. A lei è servito e per noi è stata di stimolo. Non so se è stato difficile per Claudio Rossetto, ma l’ho visto seguirci bene. Le cose non sarebbero cambiate».
A lei, un combattente, l’ha rovinata il poliuretano.
«I costumi gommati sono stati un danno in generale per il nuoto. Ci hanno rimesso tutti. Hanno tolto il gusto della battaglia».
Ha fatto l’Isola dei Famosi. Dopo, zero tv.
«Le occasioni ci sono state. Da «Ballando con le stelle» ad altri programmi, ma io sono uno sportivo. A 31 anni mi sto allenando con un tecnico “spaccaossa”. Però noi siamo persone normali. Come la gente va in vacanza ad agosto, anche noi abbiamo bisogno di rifiatare».
Vogliamo parlarne ?
«Di Federica?».
Vi fotografano insieme, quasi complici, eppure è tutto finito, no?
«Sono un po’ stupito dallo stupore: conosco persone divorziate che hanno rapporto sereno. Capisco che stuzzichi il fatto che abbiamo allenatore, preparatore, piscina e città in comune».
Quindi il menage da «sfidanzati» funziona?
«Io non sono contento per come sono andate le cose, non sono felice che ci siamo lasciati. Ma ho un bellissimo rapporto con Federica. Anche se non sempre è facile; certe volte non sei sereno e fai fatica, ma siamo professionisti e a 5 settimane dal Mondiale stringiamo i denti».
Ma lei a Narbonne, immagino, non tornerà.
«Un conto sono 5 settimane continuando come se niente fosse, un conto sono 3 anni, sarebbe una cosa stupida. Comunque le mie scelte le farò dopo il Mondiale» .
A Barcellona 2003 lei era matricola.
«Castagnetti mi aveva messo in ultima della finale 4x100 e in prima al mattino nella 4x200. Due frazioni importanti. Ho bei ricordi, grandi emozioni: ho visto Popov vincere 50 e 100».
Ci credeva, allora, a Re Magno?
«Dentro di me ho sempre sperato».
Com’è la routine con Fede dopo la separazione?
«Ci alleniamo, facciamo vita in comune degli atleti. Siamo anche usciti a mangiare una pizza insieme, con amici. Non è un problema».
A che grado è la malinconia?
«Di Fede non so, ma io la sento. Sono dispiaciuto. Quando due persone si lasciano è una sconfitta, una delusione, alcuni giorni sono sereno, altri no».
Ripensa mai a Shanghai?
«Laggiù eravamo protetti. Quando siamo tornati e ci siamo trovati i paparazzi ci siamo resi conto: ma cos’è tutta ’sta roba?».
Situazione pesante?
«Fa parte del gioco, siamo due atleti importanti, seguiti, non le mandiamo a dire, e quindi l’attenzione c’è. Lo sport richiama».
Due anni, una vita.
«Sono stati anni divertenti ma anche assurdi, andavamo a fare il bagno in mare e quando uscivamo dall’acqua la gente ci applaudiva».
Vi siete frequentati per anni prima di mettervi insieme. Quando vi siete accorti del «di più»?
«C’è sempre stato un bel rapporto di amicizia. L’amore? Una scoperta giorno dopo giorno».
E Matteo Giunta, che ruolo ha in tutto questo?
«Professionale. Con Matteo mi trovo molto bene, è mio cugino. È giovane ma esperto. Ringrazio lui, il dietista Guido Porcellini e il dentista Attilio Bedendo che mi hanno aiutato. Così ho vinto l’Europeo 2012».
Quindi Giunta non è «’o malamente»?
«Mi viene da ridere. Siamo in tre a Verona e se Federica parla con Matteo ecco “la storia”. Mi dispiace che sia stato tirato in ballo».
Con Marin come va?
«Non lo vedo tanto, ma ci salutiamo. Sono contento che stia bene con i suoi sentimenti e che si sia qualificato».
Certo, il nuoto. Su quali atleti punta il «vecio»?
«Scozzoli nella rana difficilmente sbaglia gara, Olimpiade a parte. Matteo Rivolta, il delfinista che aspettavamo. E poi, sempre Federica. Nel dorso, se la competizione si abbassa, si divertirà».
La versione di Pippo, infine.
«Sono da 11 anni a livello internazionale ma mi piace anche fare altro. A 31 anni ho imparato quando bisogna darci dentro, ma anche quando si deve uscire di casa».
Roberto Perrone