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 2013  luglio 16 Martedì calendario

Sigarette per Sette - Temendo che riescano finalmente a vietarle, il novantaquattrenne ex cancelliere tedesco Helmut Schmidt ha acquistato duecento stecche delle sue amate sigarette al mentolo (gli esperti ritengono che il mentolo nel tabacco crei maggiore dipendenza, riduca il rigetto della nicotina)

Sigarette per Sette - Temendo che riescano finalmente a vietarle, il novantaquattrenne ex cancelliere tedesco Helmut Schmidt ha acquistato duecento stecche delle sue amate sigarette al mentolo (gli esperti ritengono che il mentolo nel tabacco crei maggiore dipendenza, riduca il rigetto della nicotina). Ora avrebbe nel suo armadio 38.000 sigarette. I tedeschi hanno anche calcolato che il conto del tabaccaio è stato di 10.000 euro. E che, se procederà al ritmo di un pacchetto al giorno, ora che ha fatto provvista Schmidt non rischia di rimanere senza le Reyno almeno fino al suo centesimo compleanno. Ogni boccata di sigaretta contiene più di 4 mila sostanze chimiche diverse. Tra queste ammoniaca, mercurio, cianuro di vinile. La nicotina è il responsabile del meccanismo di dipendenza. Una sigaretta ne rilascia tra 1 e 1,5 milligrammi, meno del 3 per cento del suo peso. In circa 15 secondi questa sostanza passa dai polmoni al sangue fino a raggiungere il cervello. Da lì, innesca piacere, senso di riduzione dello stress, ma anche la necessità di accendere un’altra sigaretta dopo aver spento la prima. La prima sigaretta, confezionata da un turco nel 1852 riempendo di tabacco la cartuccia vuota di una pallottola in cartone. Nel 1670 nell’Impero Ottomano pena di morte per i trafficanti di tabacco (eseguita facendo colare piombo fuso nella gola dei condannati). Nel 1642 papa Urbano VIII scomunicò i fumatori. Nel 1650 Papa Innocenzo X proibì ai fedeli di fumare dopo che nella Basilica di San Pietro un fumatore ha incendiato la veste papale. In Italia il tabacco si diffuse nella seconda metà del XVI secolo grazie al cardinale Prospero di Santa Croce, nunzio pontificio a Lisbona (da cui il nome “erba santa”). Ricevuti i semi, il sommo Pontefice li affida ai monaci dei vari ordini religiosi per farli coltivare negli orti dei conventi. Su 52 milioni di italiani con più di 14 anni i fumatori sono circa 11,6 milioni (22,3%) di cui 7,1 milioni uomini (28,4%) e 4,5 milioni donne (16,6%). Calo complessivo del 6,3% rispetto al 2003. In Italia in media s’inizia a fumare intorno a 17 anni, chi riesce a smettere ha spesso superato i 40. Ex fumatori italiani: 6,7 milioni, cioè il 13,1% della popolazione. Nel 2003 i fumatori italiani aspiravamo 16,1 sigarette al giorno, nel 2013 12,7. Ogni anno nel mondo vengono fumati 5mila miliardi di sigarette, che messe in fila coprirebbero 4.000 volte la circonferenza terrestre. Oltre metà degli italiani (il 51 per cento) non ha mai fumato in vita sua. I più virtuosi sono ciprioti e portoghesi: il 58 per cento di loro non si è mai avvicinato a sigarette, sigari o pipa. Lazio: la regione più fumatrice d’Italia (34%) Grecia: il Paese più fumatore d’Europa (42%). 853 euro: la spesa annua di un fumatore medio delle sigarette più vendute in Italia (Ms e Diana). 3.675 incendi causati ogni anno in Europa da sigarette non spente. Con 300 milioni di persone che fumano la Cina è il paese con più fumatori del mondo. Un pacchetto di sigarette in Cina costa in media 5 yuan, l’equivalente di 69 centesimi di dollaro. Un pacchetto di sigarette a New York costa intorno ai 12 dollari. Chi si fa le sigarette da solo, con cartine e tabacco trinciato: circa un milione di fumatori italiani. Il 4 settembre 1880 fu brevettata la prima macchina per arrotolare sigarette, la “Bonsack”, dal nome dell’inventore, James A. Bonsack, ventunenne di Roanoke Country, Virginia, che nel 1875 aveva vinto così il concorso indetto dalla Allen & Cinter, premio 75mila dollari. Per ogni ”Bonsack” furono licenziate 50 operaie in grado di arrotolare a mano 20 sigarette al minuto, contro le duemila della macchina. L’inventore della sigaretta elettronica è il farmacista cinese Hon Lik, tabagista incallito da 60 sigarette al dì. Inventò la macchina che vaporizza l’acqua e nel 2004 la mise in commercio con il nome di “Ruyan”, “sembra fumo”. Nel 2007 il brevetto internazionale per venderla in tutto il mondo. Secondo il produttore americano di sigarette tradizionali Lorillard, la sigaretta elettronica ha occupato l’1 per cento del mercato Usa per un valore di un miliardo di dollari. Secondo Ecomonitor a livello mondiale la sigaretta elettronica vale 14 miliardi di dollari su un giro d’affari globale di 664 miliardi di dollari. Da dicembre a febbraio lo Stato ha incassato 200 milioni in meno dalle imposte sui tabacchi. Secondo le stime, almeno il 40% di questo calo è da imputare alle sigarette elettroniche. I produttori pensano che a fine 2013 gli «svapatori» (quelli che fumano le nuove sigarette) saranno circa 1 milione. Un fumatore medio spende in un anno circa 1.460 euro, uno svapatore non va oltre 400 euro (comprensivi del costo iniziale dell’aggeggio), che scendono a 280 negli anni successivi. «Fumai le mie prime sigarette e non mi piacquero molto, ma sapevo che insistendo ci avrei preso gusto. Decisi di non farlo: risparmiando il denaro avrei potuto comprare invece una copia del Times» (Margaret Thatcher). Proust fumava sigarette Espic. Le marche di sigaretta che esistono ancora oggi sono state tutte create nel primo ventennio del Novecento, tranne la Lucky Strike nota già da prima come produttrice di tabacco da masticare e da pipa. Le Marlboro furono lanciate nel 1924 dalla Philip Morris, che dal 1885 commerciava in Inghilterra una sigaretta di nome Marlbororough, «la preferita dalle signore». Le prime sigarette vendute dalla Marlboro avevavo il filtro rosa per nascondere le tracce di rossetto. Pena inflitta ai fumatori in Russia nel 1645: taglio del labbro superiore. Due settimane prima di ottenere il diritto di voto in Francia le donne ricevettero razioni di sigarette. Theodore Roosevelt si salvò dall’attentato del 1912 perché il proiettile colpì il portasigarette di metallo che lui portava sempre nel taschino. Pur considerandolo «un vizio da ebrei», Adolf Hitler concedeva a Benito Mussolini di fumare. Il pacchetto di sigarette antifumo inventato nel 1970: il registratore incorporato emetteva un colpo di tosse non appena si estraeva una sigaretta. Nel 1935 il Monopolio di Stato italiano mise in palio premi di «500 maschere antigas, ultimo modello»: per vincerli bisognava raccogliere «500 talloncini illustrati» contenuti nelle scatole di sigarette. Enrico Ameri rimase senza voce nel bel mezzo della telecronaca Inter-Independiente, nel ’65. Diede la colpa alle sue 100 sigarette al giorno. Dopo d’allora decise di smettere: si fece organizzare una cena sontuosa dalla moglie, con ottimo vino, e cinque minuti prima della mezzanotte si fumò l’ultima, godutissima sigaretta. Brad Pitt, che per volere della produzione dovette smettere di fumare durante le riprese di Troy, ha rivelato che senza sigarette si sentiva «pronto a uccidere». Balzac era un estimatore del sigaro, Baudelaire della pipa, come George Sand (che diceva di non riuscire a scrivere neppure una frase senza fumare). Orwell aspirava in continuazione sigarette fatte con tabacco da pipa e al collo portava sempre l’occorrente per accenderle. Goethe e Heine, invece, odiavano il fumo. Tolstoj smise in vecchiaia e ripudiò il proprio passato: «La nicotina addormenta la coscienza. Il bisogno di fumare cresce col desiderio di soffocare i rimorsi. Più generalmente il fumo ha lo scopo di intorpidire la ragione». Mozart portava sempre con sé la sua scatola da fiuto, pur detestando gli ambienti impregnati di fumo. Bach s’improvvisò scrittore per dedicare alla nicotina un poema, Schumann in ospedale si lamentava con Brahms perché i sigari che gli venivano spediti erano regolarmente requisiti dai medici e mai consegnati. Beethoven di tanto in tanto si concedeva il piacere della pipa, mentre Wagner un giorno, intento a suonare per alcuni amici, finì il suo tabacco da fiuto e si vide costretto a interrompere l’esecuzione giustificandosi: «Niente tabacco, niente più musica». Stravinskij nel suo studio di New York aveva una scrivania tutta riservata a scatole di sigarette, accendisigari, bocchini e altri accessori per il tabacco. Il presidente degli Stati Uniti Ulysses Grant fumava fino a venti sigari al giorno. Fanatici del sigaro erano pure Richard Nixon e John Kennedy: quest’ultimo prima d’imporre il blocco di Cuba nel 1961 mandò i suoi a fare incetta di piccoli Upman cubani. Franklin Delano Roosevelt rese di moda il bocchino, Gerald Ford, che subentrò a Nixon dal ’76 al ’78, teneva la pipa costantemente accesa. Ronald Reagan, che come attore aveva sempre fatto la pubblicità alle sigarette, dichiarò di «avere il vizio sotto controllo». Hillary Clinton impose il divieto di fumo, tuttora in vigore, anche se il marito Bill si faceva spesso vedere con il sigaro tra le labbra. Obama fuma qualche sigaretta lontano da moglie e figlie. Pochi i presidenti non fumatori: George Washington e Thomas Jefferson, Jimmy Carter e i due Bush. Il ”cancelliere di ferro” Otto von Bismarck odiava il fumo però, in ossequio al suo giovane sovrano Guglielmo II che gliene offriva una, accettò di accendersi una sigaretta. Come è riuscito a smettere di fumare Charles Aznavour (90 sigarette al giorno): «Uscivo di casa e andavo in aeroporto a leggere. Ma solo nelle zone per non fumatori». L’ex allenatore dell’Argentina César Luis Menotti, operato ai polmoni, ha dovuto smettere di fumare: «La sigaretta è una compagna. Devo pensare che la compagna è morta. Mi piace quando mi sbuffano il fumo in faccia. Lo cerco alle porte dei ristoranti. Ieri un signore accende e fa: “Esco”. Gli ho risposto: “Macché, stia più vicino”». Lista delle sostanze trovate dai laboratori di analisi di Southampton in una sigaretta di contrabbando: arsenico, peli di topo, uova di insetti, zanzare, filamenti di metallo, pesticidi, veleni per topi, arsenico, segatura, coleotteri, escrementi, plastica, capelli, piombo. Dopo tre sigarette, nell’arco di 30 minuti, il livello di particelle inquinanti nell’aria di un garage di 60 metri cubi è dieci volte più elevato di quello prodotto nello stesso tempo da un motore ecodiesel. Le cicche di sigarette rappresentano il 40% dei rifiuti in mare e sulle spiagge italiane. A Londra multe fino a 75 sterline per chi butta mozziconi delle sigarette a terra. A Parigi la multa è di 35 euro. Coffin nails, chiodi da bara, espressione con cui si indicano le sigarette in America. «È vero che per lasciare una ragazza usi la frase “esco un attimo a comprare una fabbrica di sigarette?”» (Gene Gnocchi a Flavio Briatore). «La sigaretta è il prototipo perfetto di un perfetto piacere: è squisita e lascia insoddisfatti» (Oscar Wilde). «Smettere di fumare? facilissimo, io l’ho fatto innumerevoli volte» (Mark Twain). Legge proposta in Australia: tutti quelli nati del 2000 in poi non potranno mai fumare, nemmeno quando saranno maggiorenni.