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 2013  luglio 16 Martedì calendario

IL SINDACO E I 5 MILIARDI PERSI IN SEI ANNI

Sul Montepaschi passa la linea del presidente Alessandro Profumo: ieri la Fondazione Mps ha deciso che all’assemblea di giovedì voterà a favore della cancellazione della norma statutaria che limita al 4% il possesso di azioni Mps per i soci diversi dalla Fondazione. Salterà così quel limite che il Tesoro ha indicato tra gli impegni per ottenere l’ok della Commissione Ue ai 4 miliardi di aiuti di Stato (i «Monti bond»), il cui esame è pendente.
Il voto in assemblea sarà l’ultimo atto rilevante del consiglio d’amministrazione dell’ente di Palazzo Sansedoni in scadenza a inizio agosto, ma la gestione del presidente Gabriello Mancini è destinata a far parlare a lungo di sé. Ieri il sindaco di Siena, Bruno Valentini, ha detto in consiglio comunale che la nuova Fondazione dovrà «valutare un’eventuale azione di responsabilità contro gli attuali vertici della Fondazione, per essersi indebitati per 1 miliardo e per aver concentrato il patrimonio in un unico asset», appunto Mps, che in sei anni ha fatto perdere all’ente oltre 5 miliardi. «Il danno e il crimine politico-economico causato a un’intera comunità devono essere indagati in ogni aspetto», ha spiegato ieri.
L’argomento sarà molto combattuto, visto che le vendite di asset e poi i debiti contratti per sottoscrivere gli aumenti di capitale del 2008 e del 2011 erano stati decisi allo scopo di non far scendere la Fondazione sotto il 51% di Mps dietro indicazione della politica senese, come ha sempre ribattuto Mancini. Ora la quota della Fondazione s’è ridotta al 33,5% ed entro l’anno una buona parte dovrebbe essere venduta per rimborsare i 350 milioni di debito bancario residuo. Nel frattempo è già stato approvato l’aumento di capitale da un miliardo di Mps riservato a nuovi soci. Insomma, il Monte si ritroverà presto con gran parte del capitale sul mercato. Per questo motivo ieri la Fondazione ha fatto capire che preferirebbe coordinarsi con Mps nella ricerca di nuovi soci, stabili e di lungo periodo per evitare che l’istituto finisca preda di gruppi stranieri, magari anche introducendo nuove regole come il sistema duale dei consigli di sorveglianza e gestione. L’intervento sul vincolo del 4% dovrebbe comunque rendere la banca più contendibile e dare così una mano al titolo, ieri ancora sui minimi (0,21 euro, +1,81%).