Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2013  luglio 16 Martedì calendario

AUMENTO RCS, ULTIMA TAPPA. VA ALLA SCADENZA L’ESERCIZIO DEI DIRITTI —

Si chiude anche l’ultima fase tecnica dell’aumento di capitale di Rcs Mediagroup. Chi ha comprato i diritti per il 15% del nuovo capitale, pari all’11,2% di quello totale post-operazione, può esercitarli entro oggi. Poiché si tratta di una facoltà e non di un obbligo è anche possibile restino ancora azioni non sottoscritte: a rilevarle sarebbero a quel punto le banche del consorzio di garanzia.
È possibile che oggi venga dunque reso noto solo il dato finale delle sottoscrizioni: per i nomi degli investitori che ancora non hanno comunicato la titolarità delle azioni bisognerà attendere. A meno che non si tratti dei soci rilevanti, pattisti e non, ai quali la Consob ha chiesto di dettagliare le informazioni tempestivamente, tutti gli altri dovranno rispettare il calendario «tecnico»: i nuovi soci oltre il 2%, soglia oltre la quale scatta l’obbligo di comunicazione a Consob, o oltre il 5% in caso di fondi, avranno tempo fino al 22-24 luglio. Da domani Rcs potrà depositare i dati sul capitale definitivo post aumento da 421 milioni, dopodiché scatteranno i cinque giorni per informare il mercato. Obbligo che non riguarda chi resta sotto al 2%.
Ancora senza nome è circa il 20-25% del capitale, fra chi che ha esercitato i diritti in sede di aumento ma non ha comunicato la titolarità delle azioni, e chi ha rilevato i diritti in sede di asta. Nei giorni scorsi circolavano i nomi di diversi possibili protagonisti di ipotetiche cordate. Così su stampa e web sono stati indicati i nomi di Barilla, che però smentisce qualsiasi coinvolgimento, Cairo (che non commenta e che pochi giorni fa ha dichiarato di non aver alcuna intenzione di entrare nella partita) o Damiani. Gruppi esteri, come Axel Springer o Murdoch hanno già smentito, così come i fondi Kairos, Clessidra o Investindustrial. C’è chi si aspetta «sorprese» e chi invece a questo punto è più orientato ad accreditare che quel 25% circa sia in mano a piccoli investitori e fondi, più o meno speculativi. Faccia cioè riferimento al mercato.
Sergio Bocconi