Andrea Secchi, ItaliaOggi 16/7/2013, 16 luglio 2013
TWITTER? NON ARRIVA PER PRIMO
Ormai sembrava un dato di fatto: Twitter sta prendendo il posto delle agenzie e delle tv, per lo meno in fatto di velocità nel dare le notizie. Uno studio delle università di Edimburgo e di Glasgow ha invece smentito quest’impressione, nata dopo che alcuni disastri naturali o sommosse popolari erano stati coperti egregiamente dal social network, con notizie di prima mano direttamente dai protagonisti.
I ricercatori hanno infatti stabilito che solo poche volte Twitter batte sul tempo le agenzie e gli altri mezzi quando si tratta di grandi eventi, spesso semplicemente segue le breaking news già date facendone da eco.
Per contro, però, il social network ha i suoi temi d’elezione: sport, disastri, sommosse, eventi dove la gente è coinvolta o dove telecamere e microfoni non sono ancora arrivati. Twitter, inoltre, è il regno degli eventi minori, quelli che altrove non avrebbero spazio perché interessano poche persone o perché, semplicemente, il loro interesse si esaurisce in poche ore.
I sei ricercatori del team hanno analizzato 77 giorni di notizie su Twitter e su mezzi tradizionali, sia inglesi che americani, da Bbc e Cnn a New York Times e Guardian, passando anche per Google News e quindi coprendo un numero ancora più largo di testate. Il periodo è di due anni fa, fra giugno e agosto 2011, scelto perché allora si concentrarono una serie di eventi molto importanti in diversi ambiti.
Per prima cosa lo studio ha cercato di stabilire se Twitter e i media tradizionali coprissero argomenti differenti. Ed è stata la conferma che su Twitter è difficile ormai non trovare le notizie di cui si parla su stampa e tv, semmai si trova molto di più. Su 1.000 eventi potenziali nel social network, 54 erano d’attualità, mentre il resto era «rumore», come lo definiscono gli studiosi. Di questi 54 eventi, 28 (il 52%) non erano stati trattati nei mezzi tradizionali: 15 erano eventi sportivi mentre il resto era un mix di tanti altri argomenti, fra cui notizie di atti di vandalismo durante le sommosse di Londra (i disordini accaduti dopo l’uccisione di uno spacciatore da parte della polizia), avvisi da parte delle forze dell’ordine e così via.
È l’utilità della coda lunga, su Twitter come in generale nella rete: lo spazio è ampio, pur nella ristrettezza dei 140 caratteri, e chiunque può trovare ciò di cui è interessato. Ma l’interesse maggiore era per il tempo.
Sono davvero diventate superflue agenzie, tv, siti dei giornali quando si tratta di dare una notizia per primi? La risposta è stata no. Sui 27 eventi più importanti del periodo (dalla morte di Amy Winehouse al downgrading del credito degli Usa, dall’annuncio della possibile presenza di acqua su Marte all’acquisto di Motorola da parte di Google), Twitter è arrivato per primo per sole otto volte, 15 volte sono arrivati primi gli altri mezzi, mentre in quattro casi c’è stato il pareggio.
Una vittoria, sicuro, ma ci sono casi in cui Twitter si è comunque rivelato il mezzo migliore nel periodo considerato: il terremoto in Giappone da 5,4 gradi, il vincitore della 13sima tappa del Tour de France, l’attacco della polizia contro i manifestanti in Malesia.
«Twitter può dare prima le notizie in casi limitati», conclude lo studio, «per grandi eventi c’è poca evidenza che possa rimpiazzare i media tradizionali». D’altro canto arriva nell’iperlocale, sotto casa, laddove non arriva nessun altro.