Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2013  luglio 16 Martedì calendario

LA STRANA METAMORFOSI DI CALDEROLI IN MR. HYDE

Volete sapere come sia giudicato Roberto Calderoli a palazzo Madama? Ecco due righe della seduta antimeridiana di giovedì scorso. «Signor presidente, al termine di questa mattinata molto lunga e molto faticosa, desidero ringraziarla per come ha presieduto i lavori e anche per la simpatia con cui l’ha fatto. (Generali applausi)». Per pronunciare questa sincera lode a Calderoli (alla presidenza), il capogruppo del Pd, Luigi Zanda, dovette interrompersi quattro o cinque volte, per gli applausi insistiti, provenienti in primis dai democratici schieratigli intorno. Calderoli, nel ringraziare, sollevò ilarità spiegando: «temo che questo applauso bipartisan mi imponga riflessioni sul mio futuro politico».
Da vicepresidente (è al sesto anno di esperienza) l’esponente leghista è sempre stato elogiato da tutti i senatori, indistintamente, per equilibrio, capacità, celerità, rispetto dei diritti del singolo parlamentare, e perfino gusto della battuta capace di attutire tensioni. Chiedersi perché un politico simile passi con facilità al ruolo schizofrenico del malvagio Hyde non risolve la questione. Lo stesso Zanda, intervistato da La Stampa, ha parlato di «sdoppiamento di personalità». Orbene, le sparate contro la ministra Kienge troveranno, sì, apprezzamento presso una minoranza di ultraleghisti (i soliti adoratori dell’ampolla del dio Po o inginocchiati sul sacro suolo di Pontida), ma inevitabilmente sollevano una scontata riprovazione generale, anche presso i non molti amici della Lega. Se poi qualche altro sodale di Calderoli, in luogo di starsene zitto e lasciar passare la buriana, è così sprovveduto da aprir bocca per peggiorare la situazione, vige l’antico monito: Giove toglie la ragione a chi vuol colpire.