Armando Torno, Corriere della Sera 13/7/2013, 13 luglio 2013
DAL LEONARDO A PIZARRO, I GRANDI ILLEGITTIMI
I figli illegittimi non hanno avuto vita facile. A volte il padre era ignoto o le madri li avevano abbandonati; tale veniva considerato anche chi fosse nato da persone non sposate o da rapporto adulterino. Ai tempi del linguaggio non politicamente corretto si mettevano in relazione con l’inelegante «figlio di p...» o erano chiamati sbrigativamente bastardi, termine che talune etimologie fanno derivare da «basto», la rozza sella imbottita usata soprattutto per cavalcare muli e asini. Quasi fossero stati concepiti lì. Nell’antichità correvano il rischio di diventare schiavi, ma nei democratici Stati Uniti sino al 1960 le ragazze-madri erano relegate in appositi istituti.
Per fortuna taluni orrori sono scaduti. Anche perché i figli illegittimi sono importanti per la storia umana quanto quelli legittimi. Anzi, a volte hanno dato di più. Leonardo da Vinci, per esempio. La mamma Caterina lo concepì con il notaio ser Pietro senza matrimonio, tanto che nessuno dei genitori sarebbe stato presente al suo battesimo. O il condottiero spagnolo Francisco Pizarro (morto a Lima nel 1541), il conquistatore dell’impero Inca: il padre Gonzalo, un militare, non si preoccupò certo di offrirgli un’educazione, anche perché al termine dell’adolescenza faceva pascolare i maiali e non poche fonti lo consideravano ancora analfabeta. E lo scrittore Jack London? Il papà si chiamava William Chaney, fu noto come astrologo, ma non lo riconobbe. La mamma dell’autore de Il richiamo della foresta era una contadina di origine irlandese che sposò il droghiere John London, che almeno diede un cognome a colui che morirà suicida in preda a depressioni e alcol. Come il protagonista del suo romanzo Martin Eden.
La lista degli illegittimi è infinita. In essa possono figurare personaggi quali Cristoforo Colombo o quello spudorato esibizionista che fu Lawrence d’Arabia (al secolo Thomas Edward Lawrence); ci possiamo anche trovare Giacomo Casanova, il celebre libertino settecentesco figlio del nobile Michele Grimani, anche se ufficialmente i suoi genitori avrebbero dovuto essere due attori che lavoravano nel teatro del vero padre. Di certo Casanova diede un notevole impulso alla diffusione del genere, più o meno come Jean-Jacques Rousseau, il celebre filosofo e pedagogista dei Lumi, che riuscì a mettere ben cinque pargoli all’orfanotrofio, convinto di offrire loro una buona educazione. E Marilyn Monroe? Venne al mondo con il nome di Norma Jeane Mortenson, ma fu battezzata Norma Jeane Baker nel reparto dell’ospedale di Los Angeles riservato agli indigenti. La sua paternità, anche se ha fatto versare non poco inchiostro, è ancora legata a interrogativi.
Le storie degli illegittimi sono infinite. Le rammentano i cognomi (Esposito, per esempio, indica che il bambino è stato abbandonato) e Umberto Eco ha ricordato che il suo altro non è che l’acronimo di «Ex Coelis Oblatus», ovvero «Donato dal cielo». Insomma, un suo avo era trovatello.