Greta Sclaunich, CorrierEconomia 15/07/2013, 15 luglio 2013
RITORNI TECNOLOGICI. C’E’ POSTA PER TRE
L’ultima è stata la Ferrari: a inizio luglio il presidente Montezemolo ha fissato a tre il limite massimo dei destinatari delle email aziendali. Quella di Maranello è solo l’ultima delle battaglie nella guerra delle aziende contro i messaggi di posta elettronica. Il più drastico? Thierry Breton, ex ministro delle Finanze francese e amministratore delegato della multinazionale Atos, che già nel 2011 aveva inaugurato una linea «zero email». Secondo gli analisti il servizio di posta elettronica ha fatto ormai il suo tempo, ma a poco più di quarant’anni dalla sua invenzione nella Silicon Valley ci credono ancora. E anzi non smettono di investirci.
Secondo lo studio The social Economy: unlocking value and productivity through social technologies, presentato nel 2012 dal McKinsey Global Institute, ridurre del 25% il totale delle email scambiate ogni giorno all’interno di un’azienda regalerebbe ai dipendenti ogni settimana una percentuale compresa fra il 7 e l’8% in più di tempo da dedicare ad altri compiti. E quindi, potenzialmente, potrebbe aumentare la produttività dell’azienda.
Restyling
Ripensare le email (in modo da rendere la gestione più semplice e quindi ridurne il carico) è uno degli obiettivi di Xobni, una delle ultime startup comprate da Yahoo!. Secondo le voci di corridoio, Marissa Mayer avrebbe staccato un assegno tra i 60 ed i 70 milioni di dollari per acquistarla. Ben più degli investimenti che l’azienda ha raccolto finora: dal suo lancio nel 2006 ad oggi ha messo insieme solo 42 milioni. Un ottimo traguardo per Adam Smith e Matt Brezina, che la crearono in una camera del dormitorio del Mit studiando come migliorare le funzioni di Outlook, il programma Microsoft per la gestione della posta elettronica.
La ricetta vincente di Xobni è la capacità di mettere insieme email, rubrica dei contatti personali e social costruendo profili contenenti tutti i dati degli utenti. Una qualità che ha meritato i complimenti dello stesso Bill Gates, che in occasione del lancio del servizio per Outlook nel 2008 definì lo strumento «la nuova generazione di social networking». L’anno successivo venne lanciata la prima delle versioni premium e nel giro di altri tre anni l’app Smartr dedicata a Gmail, iPhone e Android. Una serie di successi che ha portato la startup sotto i riflettori dei colossi tech: prima di finire nella mani di Yahoo!, infatti, alla società erano arrivate anche le proposte di altri possibili acquirenti.
Record
Marissa Mayer l’ha spuntata offrendo la cifra più alta, ma per il ceo Jeff Bonforte il trasferimento a Sunnyvale è anche un ritorno a casa: prima di guidare la startup, aveva lavorato per molti anni proprio all’interno di Yahoo!, occupandosi dell’area social search fino a diventare vicepresidente della sezione. Ora insieme al suo staff è già al lavoro per implementare i prodotti di Yahoo! Mail con strumenti e servizi di Xobni.
Con la sua nuova arma, Marissa Mayer intende sfidare Google e la sua Gmail. Secondo uno studio diffuso a fine 2012 dalla società di analisi ComScore, il servizio di posta di Sunnyvale contava 281 milioni di utenti su scala globale. Contro i 425 della rivale: lanciata sul web nove anni fa, la posta elettronica di Mountain View ci ha messo cinque anni per ingranare passando dalla versione beta a quella definitiva, ma poi è diventata in breve tempo un gigante. Se al momento Google, forte dei traguardi già raggiunti con Gmail, non ha in vista grosse modifiche ma continui aggiustamenti e miglioramenti della casella posta storica, Microsoft vuole riprendersi il primato nel campo delle email.
Messa in pensione la storica Hotmail, che era stata lanciata nel 1995 ed acquisita da Microsoft a poco meno di un anno e mezzo dall’esordio sul web, Redmont ha riportato in auge l’altrettanto storica Outlook. Ma aggiungendoci un «.com» alla fine: Steve Ballmer punta tutto sul servizio di posta elettronica via web (e non sul programma di gestione delle email per pc, disponibile nel pacchetto Office dal 1997).
La chiusura di Hotmail (che a fine 2012 aveva totalizzato 361 milioni di utenti) e lo spostamento degli utenti su Outlook.com ha preso diversi mesi. Secondo i dati ufficiali forniti da Microsoft la nuova piattaforma si ritrova con un pacchetto di 400 milioni di utenti attivi, dei quali circa un quarto in arrivo da mobile. Un ottimo trampolino di lancio per cercare di scalzare Gmail dalla vetta della classifica.
Greta Sclaunich