Massimo Galli, ItaliaOggi 13/7/2013, 13 luglio 2013
CIOCCOLATO, SARA’ UN AFFARE CINESE
Sono cominciate le grandi manovre dei produttori di cioccolato per assicurarsi la materia prima nei prossimi anni ed essere pronti a soddisfare le esigenze dei nuovi consumatori. In questa direzione si sta muovendo con tenacia il colosso svizzero Barry Callebaut, numero uno mondiale del settore, che vuole accelerare sull’innovazione.
Non soltanto si stanno affacciando sulla scena nuovi mercati, tra cui Cina, India ed Est Europa, che crescono molto più dell’Occidente, ma stanno cambiando i gusti degli appassionati di cioccolato.
Gli ultimi arrivati sono quello al latte senza lattosio, le tavolette che allo zucchero sostituiscono la stevia (un dolcificante naturale), il prodotto che abbia una minima percentuale di grassi. Il problema è anche garantire le risorse adatte. Perciò Barry Callebaut ha deciso di presidiare da vicino le piantagioni di cacao per ottenere rendimenti di qualità, consolidando l’interesse dei produttori per questo tipo di coltura ed evitando che si dirigano verso altre, meno faticose da gestire.
La produzione mondiale di fave è in continuo aumento ed è ormai vicina a 4 milioni di tonnellate all’anno, di cui il 70% proveniente dall’Africa occidentale, in particolare Ghana e Costa d’Avorio. Ma la domanda di cioccolato, pari a 6 milioni di tonnellate nel 2012, potrebbe salire ulteriormente con l’affacciarsi sul mercato di India e Cina. Per ora gli europei guidano di gran lunga la classifica dei golosi: gli inglesi consumano in media, a testa, 11 chilogrammi di cioccolato all’anno, i tedeschi 8,2 e i francesi 4,3 chilogrammi rispetto ai 100 grammi dei cinesi.