Giuliana Ferraino, Corriere della Sera 13/7/2013, 13 luglio 2013
L’AUSTERITY DI ATENE? È COME SVALUTARE
L’euro? Non è poi così forte. E’ sopravvalutato solo del 2% sul dollaro secondo il Big Mac Index, l’indice speciale creato dall’Economist per misurare il potere d’acquisto di un Paese in base al prezzo del famoso hamburger e da qui capire se una valuta è sottovalutata o sopravvalutata rispetto al dollaro. Ma non tutti gli euro sono uguali. Quel 2% misurato dal giornale inglese considera infatti un prezzo sintetico del Big Mac, ponderato sul Pil di ciascuno Stato dell’eurozona. In realtà il costo dell’hamburger in Eurolandia varia da un minimo di 2,60 euro a un massimo di 4,10 euro, cioè da 3,34 a 5,27 dollari rispetto ai 4,56 dollari pagati negli Stati Uniti, contro il prezzo medio europeo di 4,66 dollari.
L’hamburger più costoso (5,27 dollari) si compra in Finlandia, dove la valuta è sopravvalutata del 16%. L’indice corrobora inoltre le tesi di quegli imprenditori che in Francia e in Italia, ad esempio, danno la colpa a una moneta sopravvalutata se l’export rallenta. Il prezzo del panino in Francia è pari a 5,01 dollari, in Italia a 4,82, mentre in Germania scende a 4,68 dollari.
Ma il Big Mac Index ci offre un’altra lezione: la cura da cavallo imposta alla Grecia starebbe funzionando e il Paese lentamente recupera competitività.Il costo unitario del lavoro greco è sceso del 6% nel 2012 e i salari nel primo trimestre di quest’anno sono diminuiti del 10% rispetto al primo trimestre 2012. Così oggi «l’euro greco» per il Big Mac Index è sottovalutato del 27%. Uno sforzo enorme per Atene se si pensa che due anni fa era sopravvalutato del 15%, mentre per l’intera eurozona la sopravvalutazione era pari al 21%.
Giuliana Ferraino