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 2013  luglio 12 Venerdì calendario

IL CAPOGRUPPO SENZA QUID COL CONGIUNTIVO ALLA FANTOZZI

Roberto Speranza, inopitanatamente capogruppo del Pd alla Camera, è un fautore del congiuntivo alla Fantozzi: “Le sue parole ci convincono - ha detto, emozionato, a Enrico Letta mercoledì - e mi pare che aprano una fase nuova per il Paese”. Il nostro, d’altronde, come Alfano non ha il quid, ma è giovane e sta imparando: gerundio di cui necessita tanto in politica quanto in grammatica. La scorsa settimana, per dire, ha dichiarato pensoso al Foglio che “un nostro limite è stato aver seguito per troppo tempo un carrozzone giustizialista che, complice un antiberlusconismo sfrenato che ha fatto il gioco dello stesso Berlusconi, spesso ci ha costretto a curvare la nostra identità sul nostro essere contro qualcuno e non a favore di qualcosa”. Ripreso fiato, l’altroieri, per tradurre in pratica questa “rottamazione dei manettari ha dato il via libera al blocco dei lavori parlamentari chiesto dal Pdl contro la decisione della Cassazione di evitare che il Cavaliere si salvasse dal processo “diritti tv” grazie alla prescrizione.
Ieri, poi, vista la rivolta che si era scatenata nel gruppo e nella base del partito, ha scritto una lettera agli iscritti col suo omologo del Senato Luigi Zanda: quello che vi hanno raccontato sono “bugie e falsità”, dicono i due, il Pdl voleva tre giorni di Aventino, poi ne pretendeva due, noi gli abbiamo concesso solo ieri pomeriggio per fare la riunione dei gruppi, è stata una vittoria.
CLASSE 1979, potentino, il suo talento politico è stato - per così dire - scoperto da Gianni Pittella, ex socialista, lucano pure lui, attualmente vicepresidente del Parlamento europeo per il Pd e candidato alla segreteria (i cattivi dicono solo per garantirsi la proroga al quarto mandato a Strasburgo). Dopo una precoce carriera nel movimento giovanile - anche grazie, nonostante le frequentazioni dalemiane, a Veltroni - l’occasione d’oro gliela offre Pierluigi Bersani, che ha bisogno di volti nuovi nella campagna per le primarie contro Renzi: l’ex segretario del Pd lo ricompenserà con una candidatura da capolista in Basilicata e poi con la nomina a capogruppo che ha fatto incazzare praticamente chiunque nel partito. Speranza, però, non si è lasciato abbattere dalle critiche e piano piano sta imparando il difficile mestiere del potere. Ieri, per dire, ha intuito qual è “il punto politico vero” di un’alleanza col Pdl: “Il punto politico vero - ha detto ispirato davanti alle telecamere di Omnibus - resta: secondo noi, dietro quella richiesta di bloccare il Parlamento si intravvede una contraddizione da parte del Pdl: non riuscire a dividere le vicende personali di Berlusconi dalla difesa degli interessi del Paese. Per cui la domanda che poniamo al centrodestra è questa: sono in grado di riuscire a tenere separati i due terreni?”. Ecco, la risposta è no, ma non vogliamo forzare i tempi di apprendimento del giovane Speranza.