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 2013  luglio 12 Venerdì calendario

CON IL MINI JOB POCHI DISOCCUPATI IN GERMANIA

Caro Granzotto, numeri da far paura: tasso medio di disoccupazione in Europa, 12 per cento. In Germania, 5,4 per cento. Disoccupazione giovanile in Italia, 37,8 per cento. In Germania 7,6 per cento. Ma come fanno, i tede­schi?
Vincenzo Parrotti, Milano

Fanno, caro Parrotti. Mica co­me noi, inchiodati a canoni ri­salenti ai tri­nariciuti anni Cin­quanta e che non consentono altro che di mantenere blinda­to lo statu quo : difesa ad ol­tranza dei diritti- centinaia- e prerogative e tutele e immuni­tà di chi il lavoro ce l’ha, aper­ta os­tilità per ogni progetto mi­rato a incentivare l’occupazio­ne. Per dire di come ragiona­no i tedeschi, lo sa, caro Par­rotti, che pur figurando fra i di­soccupati sette milioni e mez­zo di loro percepiscono co­munque un reddito da lavoro grazie al «mikro job» o «mini job», ufficialmente Geringfü­gige Beschäftigung? Figura contrattuale che prevede un salario di 450 euri senza alcu­na imposizione fiscale e sen­za contributi previdenziali. Welfare in un cantone e sala­rio di poco più di 3 euri all’ora: bestemmie, per il sistema Ita­lia. Non per i cugini crucchi i quali, appunto, fanno. E bada­no al sodo (e al soldo). Va ag­giunto che il «mini job» com­porta una serie di benefici a ca­rico dello Stato: nessuna im­posta sul salario, possibilità di cumulare i 450 euri all’asse­gno­di disoccupazione e all’in­dennità di alloggio, oltre alla facoltà di sommarli al reddito da altro lavoro. In soldoni, ciò significa che a conti fatti il «mi­ni job» rende al lavoratore 550-600 euri. Ecco, caro Par­rotti: una iniziativa del gene­re, ideata per favorire l’occu­pazione giovanile - specie quella studentesca nei mesi estivi e quella universitaria nel tempo libero dagli studi ­sarebbe da adottare subito, magari limitandola davvero, mica siamo tedeschi, al lavo­ro marginale giovanile. Lo im­pedisce, però, il fronte della reazione, dell’immobilismo suicida, sinistra, sindacati e madamin, capaci di far d’ogni piazza d’Italia una piazza Tahrir se solo il gover­no dovesse metterla allo stu­dio.