Marco Zatterin, La Stampa 12/7/2013, 12 luglio 2013
S&P E IL BUCO NELLE REGOLE PER LE AGENZIE DI RATING C’è un baco nel regolamento europeo sulle agenzie di rating, una porta dimenticata aperta dal legislatore in cui S&P si è infilata al volo nell’occasione del downgrading italiano di martedì
S&P E IL BUCO NELLE REGOLE PER LE AGENZIE DI RATING C’è un baco nel regolamento europeo sulle agenzie di rating, una porta dimenticata aperta dal legislatore in cui S&P si è infilata al volo nell’occasione del downgrading italiano di martedì. Non è la prima volta e per un po’ non sarà l’ultima. Per evitare gli sconquassi da svalutazione che le agenzie possono provocare abbassando all’improvviso il voto ai debiti sovrani, il regolamento Ue - approvato in gennaio ed entrato in vigore tre settimane fa ha stabilito fra l’altro che le pagelle agli stati debbano essere assegnate il venerdì dopo la chiusura dei mercati. La norma definisce opportuno e proporzionato che le agenzie di rating del credito siano tenute «a pubblicare un calendario dei dodici mesi successivi fissando le date di pubblicazione dei rating sovrani e le date corrispondenti delle relative prospettive di rating, ove applicabile». Il testo specifica che gli appuntamenti debbano limitarsi «a tre» e che l’annuncio delle scadenze debba avvenire «entro fine dicembre», meglio se prima. Visto che la disposizione è entrata in vigore a metà giugno, nessuna agenzia ha naturalmente ritenuto di dover comunicare subito la scaletta della valutazioni. Hanno deciso di aspettare, magari per arrivare a fine dell’anno. Nei prossimi sei mesi, in buona sostanza, gli stati potranno essere giudicati senza preavviso come è successo a Roma tre giorni fa. Chi ha scritto la legge avrebbe dovuto pensarci, sapendo bene che le streghe del rating non hanno l’abitudine di fare sconti non previsti.