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 2013  luglio 12 Venerdì calendario

GRILLO SI ESTRANEA DALLA REALTA ’

Pochi giorni fa lo ha intervistato su una spiaggia in Sardegna, trovandolo quasi abulico rispetto al suo movimento, senza la mazzetta di giornali e senza un tablet. Ecco come Mauro Suttora, firma del settimanale Oggi ed esperto dei 5 stelle, analizza l’incontro vis vis traBeppe Grillo e Giorgio Napolitano e la successiva conferenza stampa-comizio.

Suttora, Grillo chiede a Napolitano di «dire la verità a reti unificate»: era proprio necessario incontrarsi?

Risposta. Si tratta di due mondi agli opposti, un dialogo completamente fra sordi. Li reputo incontri inutili e lo si vede anche dalle parole dello stesso Grillo in una conferenza stampa, al Senato, che è un vero e proprio comizio. L’unica modalità in cui il comico riesce ad esprimersi, urlando, come fa da 35 anni.

D. Per la prima volta in giacca e cravatta, e particolarmente serioso.

R. E non ha concesso neanche una battutina, come solitamente fa intervallando annunci drammatici a slogan e sorrisini. Mi sorprende la sua richiesta di tale incontro. C’era stata questa mezza «trappola» tesa dal segretario generale del Quirinale, Donato Marra, che alla richiesta di un incontro aveva risposto con la prima data utile contenuta in un comunicato ufficiale.

D. Il fatto che attacchi stampa e giornalisti come un Berlusconi vecchio stile che significa?

R. Non credo guarirà mai da questa voglia. In quanto ex radicale, sono abituato da quarant’anni ad ascoltare Marco Pannella che parla male della stampa: però la differenza sta nel fatto che i grillini non leggono i quotidiani, mentre Marco avanza delle critiche puntuali proprio perché la conosce profondamente.

Da Grillo vedo solo un miscuglio totale, lo considera un mondo ormai a parte. Non leggendo al mattino la rassegna, alla fine non riescono neanche a capire cosa stia succedendo attorno a loro, o le sfumature sulle visioni politiche. Per dirne una, è evidente che Repubblica, per quanto indipendente, abbia una propria linea politica e fa molto più politica dell’Unità in quanto è sempre stata un partito. Ma loro lo ignorano.

D. Numeri e tesi sul debito pubblico italiano, però, non sono del tutto sbagliati. O no?

R. Tutt’altro. Quando dice che è inutile star qui a discutere perché ogni anno dobbiamo versare ottanta miliardi di interessi sul nostro debito ha ragione. Ed è una cosa di cui nessun giornale parla, mentre il nostro debito aumenta dal 120 al 127% del pil in un solo anno. Su questo punto non sbaglia.

D. Incontrandolo venerdì scorso in Sardegna che impressione ha avuto?

R. Credo di conoscere il suo movimento più io di lui. A Grillo non importa nulla delle polemiche interne, non le segue per niente, delega tutto a Roberto Casaleggio. Infatti lì sulla spiaggia di Porto Cervo non aveva giornali, né un tablet per leggere o informarsi. L’ho visto molto distaccato dalla quotidianità e non so quanto faccia bene tale atteggiamento al suo movimento, perché proprio Casaleggio sta commettendo alcuni errori.

D. Quale il maggiore?

R. Quello di aver invitato a Milano un ristretto gruppo di dieci, tra deputati e senatori, per un corso di dizione e di comunicazione, lasciando gli altri al loro destino. Un errore in una comunità piccola come quella grillina, che ha il sapore dell’abbandono per gli esclusi.