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 2013  luglio 12 Venerdì calendario

SEMPRE MENO OMICIDI, MAI COSI’ POCHI DA 40 ANNI

Di omicidi sono piene quasi ogni giorno le pagine di cronaca nera di giornali e tv. E se si mettessero insieme gli episodi degli ultimi mesi non verrebbe certo di pensare che in Italia siano diminuiti. Eppure bisogna ricredersi, la percezione della sicurezza che spesso hanno gli italiani con corrisponde alla realtà. Già, perchè stando a quel che risulta dal rapporto Eures-Ansa sull’omicidio volontario nel nostro Paese, in Italia si uccide molto meno di prima. Gli omicidi sono stati 526 nel 2012 cioè -67,8% rispetto al 1990, quando erano state 1.633. E’ il minimo storico degli ultimi 40 anni. Dato che non è però omogeneo in tutto il territorio nazionale: si uccide di più nelle regioni meridionali tra le quali la Calabria è al primo posto. Il 30% delle vittime (159) sono donne, dato pressochè immutato rispetto al triennio precedente, nonostante la crescente attenzione mediatica sul femminicidio. Tra il 2000 ed il 2012 si contano complessivamente 2.200 donne vittime di omicidio, pari ad una media di 171 all’anno, una ogni due giorni.
Tra i Paesi europei l’Italia presenta uno degli indici più bassi (1 omicidio ogni 100mila abitanti, a fronte di 1,9 in media nell’Ue). Lo scorso anno c’è stata una forte riduzione dei casi nelle regioni del Centro (-13,1%) e del Nord (-7,9%), mentre al Sud il dato è stabile (+0,4%). Proprio il Meridione si conferma l’area più a rischio, con 279 omicidi volontari nel 2012, pari al 53% del totale nazionale. La Campania (90 omicidi) consolida il primato di regione più cruenta. Ma la Calabria è la regione più a rischio con 2,7 omicidi ogni 100mila abitanti. La metà degli omicidi volontari avviene con armi da fuoco. E’ un dato in crescita rispetto al 43% del 2011. Scende il ricorso alle armi da taglio (21,3%) e di quelle improprie (9,2%). Il venerdì ed il lunedì, i giorni del cambiamento dei ritmi e delle abitudini settimanali, sono i giorni in cui avviene il maggior numero degli omicidi (rispettivamente il 15,1% ed il 14,9%). Forte prevalenza (38,4%) di quelli commessi tra le 18 e mezzanotte.
MENO OMICIDI IN FAMIGLIA
È sempre in famiglia che avviene il maggior numero di omicidi (175), ma il dato è in calo (-10,3%) rispetto al 2011. Mentre in forte aumento (+25,8%) risultano quelli compiuti dalla criminalità comune (122). Seguono quelli da criminalità organizzata (84). Tra i 419 autori noti di omicidio volontario censiti nel 2012, il 91,4% è un uomo e l’8,6% donna. Nel contesto familiare e affettivo la vittima è principalmente donna (61,1%), di età compresa tra i 25 e i 54 anni. Mentre il killer in oltre 9 casi su 10 è un uomo. Gli omicidi all’interno della coppia interessano quasi la metà delle vittime totali di uccisioni in famiglia.
Nei primi sei mesi del 2013 sono state uccise 81 donne, di cui il 75% nel contesto familiare o affettivo. L’Italia è comunque tra i Paesi meno esposti in Europa a questa tipologia di delitto. Ogni giorno viene colpita da atti di violenza di genere (fisica, verbale e psicologica) una donna ogni 12 secondi. Nell’ultimo anno con dati disponibili (il 2010) si sono contati oltre 105mila reati di genere, pari ad oltre 290 al giorno. Più in dettaglio, ogni giorno 95 donne denunciano di aver subito minacce e 87 di aver subito ingiurie; 64 donne al giorno sono vittime di lesioni dolose, 19 di percosse, 14 di stalking, 10 di violenze sessuali.