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 2013  luglio 11 Giovedì calendario

INTERNET, LA FINE DELLA PASSIONE


«Non me la sento di commentare. Anche perché per me chi fa queste cose avrebbe bisogno davvero di un buon analista». È gentilmente tranchant Luigi Zoia, analista junghiano di fama internazionale attivo tra Svizzera e America, autore di analisi originali sulla paternità come Il gesto di Ettore (Bollati Boringhieri) e sulla deriva delle relazioni, di cui lo scambismo e il suo rapporto con internet è di certo un epilogo. «In La morte del prossimo (Einaudi, 2009) indagavo come la facilità offerta dalla rete di connettersi con chi è lontano mobiliti una quantità di energie a discapito di chi è vicino. È un’attività antistintuale, una privazione sensoriale che danneggia appunto il prossimo, parola scelta non a caso dal Vangelo».
Ma quando il 30 per cento dei dati trasferiti da internet riguarda materiali pornografici, che hanno più visitatori al mese (450 milioni) di Amazon, Twitter e Netflix messi assieme (350 milioni), la domanda può avere senso. «Fenomeni come questi caratterizzano il modo in cui nella nostra epoca si fanno i conti con i propri limiti, di cui il principale è il corpo» aggiunge Massimo Donà, filosofo che al tema ha dedicato Eros e tragedia (AlboVersorio, 2011). «La grande rivoluzione informatica ha contribuito ad alimentare il sogno, come per l’Ulisse di Dante, che il nostro corpo potesse superare i propri limiti. Da cui l’idea di rapporti semplificati, leggeri, privi delle complicazioni emotive e oggettive che caratterizzano i rapporti veri». Se è reale parlare o amare chi vive a 5 mila chilometri di distanza, «occorre chiedersi di che tipo di realtà parliamo o se, invece, siamo in presenza del fantasma dell’altro, quindi di un delirio di onnipotenza. Virtuale, appunto». Allo stesso modo funzionerebbe il sesso con estranei alla presenza del partner, vero o presunto: «Non realtà ma un teatro, in cui si ha l’illusione di sentirsi liberi dalle complessità di un rapporto normale ma in cui i rapporti non affrontati si moltiplicano come in una galleria di specchi». «Eccitarsi per la moglie che viene posseduta da maschi è il naufragio della sessualità nella pornografia, dove sono abolite persino le figure della trasgressione e dello scandalo»: per Ivo Germano, sociologo della famiglia attento alle trasformazioni della società (New Gold Dream, Pendragon, 2013), lo scambismo attivato via internet è la realizzazione del detto popolare «essere cornuto/a e contento/a». Ma internet ormai è un paradigma, «uno schema operativo che applica la logica di Groupon a tutto, desideri compresi». Purtroppo, è anche la fine della passione per le cose, l’inizio «di un mondo dove siamo davvero tutti puttane, come qualcuno ha scritto su una maglietta. Perché non facciamo più nemmeno il sesso per il piacere di farlo ma per qualcos’altro».
(W.M.)