Giulio De Santis - Ilaria Sacchettoni, Corriere della Sera 11/07/2013, 11 luglio 2013
PRELIEVO DI 400 MILA EURO, FARO DI BANKITALIA SU GASPARRI —
Non molto di più di una semplice segnalazione. Di quelle che, periodicamente, dagli uffici finanziari di Bankitalia, vengono recapitate nelle stanze della Procura. In questo caso, però, si tratta di un prelievo anomalo effettuato da Maurizio Gasparri sui conti del Pdl.
Una transazione dai conti del partito, sui quali il senatore ha la delega a operare, ovviamente, ma per la quale è scattata l’attenzione dei funzionari di Bankitalia. La somma prelevata avrebbe superato i 400 mila euro, quanto basta per attirare l’attenzione.
In casi del genere è quasi automatico che la Procura deleghi un approfondimento, soprattutto negli ultimi tempi. Dalla deflagrazione della vicenda Fiorito un anno fa, e già dal precedente episodio Lusi, l’attenzione ai rimborsi elettorali che confluiscono nelle casse dei partiti è divenuta più stretta.
Con le denunce e le segnalazioni si sono moltiplicate anche le inchieste dei magistrati, inclusi quelli contabili della Corte dei Conti. Che, a Roma, ad esempio, proprio sui rimborsi elettorali percepiti dal Pdl del Lazio hanno ricostruito numerose irregolarità e inviato una relazione ai pm di piazzale Clodio.
Per ora, nel fascicolo, c’è solo il report dei funzionari della sezione antiriclaggio (il nome completo è sezione per le Segnalazioni antiriclaggio aggregate) che, per primi, hanno sollevato alcuni dubbi. Va detto che i parametri sulla base dei quali vengono effettuate segnalazioni sono più stringenti da due anni a questa parte.
A questo punto, però, sotto il coordinamento del procuratore aggiunto Francesco Caporale, gli investigatori stanno ricostruendo l’insieme delle operazioni effettuate dal senatore Gasparri a partire dal settembre del 2012, per verificare se la somma sia stata utilizzata per fini politici o personali. Bonifici e relative causali sono al vaglio assieme ai prelievi e versamenti di denaro e altre movimentazioni bancarie.
L’inchiesta è ai primi passi e nel fascicolo non risultano iscritti. E i magistrati non hanno al momento previsto di ascoltare il senatore. Non senza prima avere in mano i risultati delle verifiche sulle movimentazioni bancarie.
E anche per formulare un’ipotesi di reato occorrerà prima aspettare l’esito degli approfondimenti e in primis capire se si sia trattato effettivamente di soldi pubblici. Lo spartiacque, anche ai fini della formulazione di un’ipotesi di reato, è questo. Nel caso di Fiorito il denaro bonificato sui propri conti proveniva dai rimborsi elettorali del Centrodestra e, dunque, l’ex tesoriere e capogruppo del Pdl nel Lazio fu accusato dai magistrati di peculato.
Raggiunto al telefono, durante i lavori in aula, il senatore Gasparri ha risposto di non sapere nulla: «Non sono stato chiamato dai magistrati ma posso solo dire che, al momento, non mi vengono in mente operazioni di importo così elevato. Conosco molto bene il codice delle norme contro il riciclaggio e ho sempre operato nel pieno rispetto della legge».
Giulio De Santis
Ilaria Sacchettoni