Michela Allegri, Il Messaggero 11/7/2013, 11 luglio 2013
LEONE NON PAGA, L’EX MOGLIE LO DENUNCIA
Un matrimonio finito, che ha lasciato spazio a una battaglia serrata condotta a suon di denunce e controdenunce. I protagonisti sono Mauro Leone ed Elena Bouryka. Lui, avvocato, docente di Diritto penale e figlio primogenito dell’ex presidente della Repubblica Giovanni Leone. Lei, giovane modella e attrice russa, che vive in Italia e lavora alternandosi tra cinema e fiction televisive. Trentacinque anni di differenza, si erano sposati nell’ottobre del 2006. Un amore durato fino al settembre del 2011, quando si erano separati consensualmente davanti al giudice. Fino alle guerre giudiziarie. Leone è infatti accusato di non aver pagato gli assegni di mantenimento a moglie e figlia. E dire che era stato lui per primo a trascinare la donna sul banco degli imputati: l’aveva denunciata “per sottrazione e trattenimento di minore all’estero”, si legge nelle carte della procura.
LA GUERRA GIUDIZIARIA
Bouryka, secondo l’ex marito, avrebbe portato la figlioletta di quattro anni in Francia senza interpellarlo. In effetti, alla fine di novembre dello scorso anno, la donna aveva trascorso con la bimba un fine settimana a Disneyland Paris. Un’evasione dalla quotidianità che, secondo la procura di Roma, non costituisce reato: il pubblico ministero Vittoria Bonfanti ha pertanto chiesto l’archiviazione del procedimento. L’attrice, convinta di avere il coltello dalla parte del manico, e difesa dall’avvocato Gianluca De Fazio, ha querelato l’ex marito. Leone non è nuovo alle aule di giustizia: condannato in via definitiva nel ’98 a otto mesi nell’ambito dello scandalo Italsanità, più recentemente, nel 2012, era stato posto agli arresti domiciliari per un residuo pene per la vicenda Safim. Stavolta è accusato di non aver pagato gli assegni di mantenimento in favore della Bouryka e della figlia. Il Tribunale civile aveva stabilito che dovesse dare 8000 euro mensili per il sostentamento della donna, e 4500 per provvedere alla bimba. Ma, da dicembre dello scorso anno fino a gennaio del 2013, avrebbe pagato soltanto 900 euro.