Guido Santevecchi, Corriere della Sera 10/07/2013, 10 luglio 2013
QUEI 5,5 ANNI PORTATI VIA AI CINESI DAL CARBONE —
Doveva essere un regalo socialmente utile quello deciso da Mao Zedong nel 1950: carbone gratis durante l’inverno, per riscaldare case e posti di lavoro dei cinesi nel Nord del Paese. Ma quella politica ha contribuito ad avvelenare l’aria e, durante gli anni Novanta, l’inquinamento da carbone ha tolto ai cinesi settentrionali 5,5 anni di vita (nella foto sopra un minatore cinese). Lo ha rilevato lo studio di quattro università: Massachusetts Institute of Technology, Peking University, Tsinghua e Jerusalem Hebrew University. La scoperta più sconcertante è che la differenza nell’aspettativa di vita è dovuta alla legge introdotta dai pianificatori dell’economia centralizzata, che nel 1950 sulle loro mappe avevano tracciato una linea in mezzo alla Cina: lungo il fiume Huai. A Nord carbone gratis. I ricercatori così sono andati a studiare in quella zona e hanno scoperto i 5,5 anni di differenza tra i cinesi a Nord e a Sud del fiume, causati dalla mortalità per malattie cardiorespiratorie e cancro ai polmoni. La ricerca è stata resa più precisa da un’altra legge maoista, anche questa ora abbandonata: il divieto di spostamento interno per i cittadini. Così chi viveva al Sud aveva aria più pulita e l’ha respirata per tutta la vita, mentre chi stava a Nord del fiume soffriva meno il freddo d’inverno ma ha subito l’effetto dell’inquinamento da carbone. La legge sul carbone gratis è decaduta nel 1980 e i ricercatori hanno incrociato i dati sull’aspettativa di vita su base nazionale con la mortalità tra il 1991 e il 2000 in 90 città del Nord e del Sud. Il risultato sono quei 5,5 anni bruciati. Considerando che al Nord vivono 500 milioni di cinesi, la politica generosa del Grande Timoniere Mao ha cancellato 2,5 miliardi di anni di aspettativa di vita. All’inizio di quest’anno Pechino e la Cina hanno vissuto settimane da incubo: cielo nascosto da una coltre di smog grigio. La gente ha scoperto il Pm 2,5, le particelle inquinanti del diametro di 2,5 micron, le più dannose per i polmoni. L’Organizzazione mondiale per la sanità raccomanda di non vivere in ambienti che superino il livello 20 e sostiene che quota 300 è estremamente pericolosa, da chiudersi in casa: Pechino ha toccato 755 di Pm 2,5 per metro cubo di aria il 12 gennaio. Qualcuno ha anche pensato che serviva un termine in mandarino per catalogare il fenomeno. Così la locale Accademia della crusca ha coniato xikeliwu: materia di particelle fini.
Guido Santevecchi