Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2013  luglio 09 Martedì calendario

Gatti per Sette - A Parigi il café des chats, dove si va per bere e mangiare qualcosa e scambiare un po’ di affetto con dieci gatti messi a disposizione dei clienti

Gatti per Sette - A Parigi il café des chats, dove si va per bere e mangiare qualcosa e scambiare un po’ di affetto con dieci gatti messi a disposizione dei clienti. Gli animali sono forniti dalla Società per la protezione degli animali. Dice la proprietaria del locale: «Non vogliamo togliere stress agli uomini per infonderlo ai gatti, quindi li sceglieremo tra quelli che sembrano più socievoli». La signora garantisce che i felini saranno assicurati, puliti e visitati una volta alla settimana dal veterinario. (Montefiori, CdS 29/5) Il primo caffè dei gatti è nato nel 1998 a Taiwan, poi la formula ha avuto grande diffusione in Giappone, dove chi ama questi animali può andare in un Neko Cafè (le regole condominiali vietano di tenerli in casa). Il primo Neko Cafè europeo è stato aperto a Vienna. (Montefiori, CdS 29/5) Gatto, cioè felis silvestris catus. Mammifero carnivoro di cui esistono circa cinquanta razze: 250 ossa, salta cinque volte la sua statura, corre fino a 50 chilometri orari e fa 100 metri in 7 secondi. Pesa tra 2 e 5 chili, misura tra 46 e 51 centimetri senza considerare la coda. Vede al buio grazie a uno strato interno degli occhi che si chiama tapetum lucidum, sente suoni fino a 50mila Hz (l’uomo 20mila), ha 200 milioni di terminazioni olfattive (il cane da 80 a 100 milioni, l’uomo 5 milioni). Nell’ultimo libro di Jonathan Safran Foer (Freedom) il protagonista progetta l’uccisione del gatto dei vicini, colpevole di essere un micidiale sterminatore di volatili. Polemiche perché alcuni hanno pensato che davvero Safran Foer odi i mici: lo scrittore ha dovuto smentire, aggiungendo che comunque i gatti randagi negli Stati Uniti rappresentano un problema ambientale. I dati confermano che ogni anno in America ottantacinque milioni di felini fanno fuori tra uno e tre miliardi di uccellini. (D’Amico, Rep 18/6) Secondo il Rapporto Eurispes 2013 nelle case degli italiani ci sono sette milioni e mezzo di gatti (i cani sono sette milioni). (Roselina Salemi, La Stampa 4/4/2013) Il record di gatti ospitati nello stesso appartamento è di 640 (Canada, 1993). (Marty Becker e Gina Spadafori, Perché i gatti cadono sempre su quattro zampe, Tea 2008) Il 35% dei single (soprattutto donne) ha un gatto. (Roselina Salemi, La Stampa.it 16/2/2011) Il mese del gatto è febbraio perché è dominato da Urano, pianeta degli spiriti liberi e indipendenti, del genio e della sregolatezza. (La Stampa 15/2/2005) Il gatto si salva più facilmente se cade dal settimo piano invece che dal secondo: in quest’ultimo caso, infatti, non ha abbastanza tempo per rigirarsi e rilassarsi in modo da cader bene sulle zampe. (Marty Becker e Gina Spadafori, Perché i gatti cadono sempre su quattro zampe, Tea 2008) Quando camminano, i gatti mettono avanti tutt’e due le zampe dello stesso lato, per esempio prima le due sinistre e poi le due destre, poi di nuovo le sinistre eccetera. Passo che genera la loro andatura elegante e che in natura hanno solo cammelli e giraffe. (Marty Becker e Gina Spadafori, Perché i gatti cadono sempre su quattro zampe, Tea 2008) In generale un gatto è in forma se gli si possono sentire le costole. (Marty Becker e Gina Spadafori, Perché i gatti cadono sempre su quattro zampe, Tea 2008) Edward Lowe, che nel 1947 suggerì ad una vicina di togliere dalla vaschetta del gatto la cenere e metterci un suo miscuglio di segatura e argilla. Visto che l’esperimento funzionava, mise l’argilla in pacchi da due chili, vi scrisse sopra ”Kitty Litter” e propose alla vicina drogheria di vendere ogni pacco a 65 centesimi (l’argilla costava due centesimi al chilo). Lowe morì milionario dopo aver venduto il brevetto a una multinazionale. Oggi le vendite da vaschetta ammontano a settecento milioni di dollari l’anno. (Marty Becker e Gina Spadafori, Perché i gatti cadono sempre su quattro zampe, Tea 2008) Negli Usa sono in commercio i Pill-Pockets, bocconcini al cui interno c’è una speciale tasca per le pillole. (Marty Becker e Gina Spadafori, Perché i gatti cadono sempre su quattro zampe, Tea 2008) La gravidanza dei gatti dura circa sessantasei giorni. Una femmina può partorire tre volte all’anno. Poiché ogni cucciolata può comprendere da uno a dieci gattini, nell’arco della vita una gatta può avere dai cinquanta ai centocinquanta figli. (Marty Becker e Gina Spadafori, Perché i gatti cadono sempre su quattro zampe, Tea 2008) Durante l’accoppiamento la femmina urla perché il maschio ha delle punte sul pene che le fanno male. (Marty Becker e Gina Spadafori, Perché i gatti cadono sempre su quattro zampe, Tea 2008) Misura media di un pene di gatto: un centimetro e mezzo. (Marty Becker e Gina Spadafori, Perché i gatti cadono sempre su quattro zampe, Tea 2008) Un maschio ci mette 16 secondi per afferrare la femmina, 107 per mettersi in posizione, 20 per raggiungere l’erezione ed eiaculare. Quando tutto è finito il maschio corre via e la femmina si rotola e si pulisce. Poi è di nuovo pronta. La femmina può accoppiarsi anche trenta volte al giorno. (Marty Becker e Gina Spadafori, Perché i gatti cadono sempre su quattro zampe, Tea 2008) «I gatti neri mi portano fortuna. Io rallento sempre perché mi attraversino la strada» (Ilary Blasi). (Claudio Sabelli Fioretti, Magazine 16/2/2006) In alcune contee inglesi si crede che quando un gatto nero entri in casa la giornata sarà fortunata. Se a vedere l’animale è una ragazza giovane, significa che presto si sposerà. (Bruno Ventavoli, La Stampa 28/8/2007) Debolezza di Mario Monti: una inspiegabile paura «dei gatti neri che attraversano la strada da sinistra». Possibili spiegazioni della superstizione sui gatti neri: alcuni dicono che, invisibili di notte, fossero pericolosi per i cavalieri. Al buio non si vedevano e il cavallo che se li trovava davanti all’improvviso si spaventava e disarcionava il cavaliere. Per altri la cattiva fama del felino risale alle invasioni saracene: pare che pirati tenessero sulle navi gatti (neri, invisibili nelle stive e al buio) per eliminare i topi. E quando i saraceni scendevano dalle imbarcazioni per rapinare e violentare, anche i gatti si disperdevano nelle città assalite: quindi il gatto si identificava con lo sbarco di turchi. (Bruno Ventavoli, La Stampa 28/8/2007) Gabriella Pession quando lavora telefona a casa sua e lascia messaggi affettuosi in segreteria perché i tre gatti sentano la sua voce e non soffrano di solitudine. (Antonella Amendola, Oggi, n. 1/2, 12 gennaio 2011) La sera prima di morire, James Dean aveva portato da un’amica il suo gatto Marcus, un siamese regalo di Elizabeth Taylor. Per iscritto alcune istruzioni: «Un cucchiaio di Karo bianco; una lattina di latte evaporato, una lattina di acqua bollita o distillata; un tuorlo d’uovo; mescolare e raffreddare; non dargli carne o omogeneizzati freddi; una goccia di vitamina al giorno; la settimana prossima portalo dal dottor Cooper per l’iniezione». (Marco Giovannini, James Dean, Mondadori, 2005) Tra i gattari famosi Lino Jannuzzi: ama i felini della colonia di via dei Gracchi a Roma e altri ne tiene nella sua casetta a Salerno: «Devo lasciarla aperta tutto l’anno, coi gatti che vanno e vengono e una persona che porta il cibo. In paese lo sanno, e c’è chi lascia lì i gattini neonati». Dice: «Dormire coi gatti fa bene anche alla salute. provato che assorbono le nostre ansie e tensioni. E al mattino ci si risveglia rilassati e di buon umore». (Maria Grazia Bruzzone, La Stampa 15/2/2005) Cesare Damiano, presidente della commissione Lavoro alla Camera, scarabocchia gatti durante le riunioni e a casa li dipinge. Natalia Ginzburg, alla morte della sua grande amica Elsa Morante, ne ereditò i gatti. Il capitano di una nave regalò un gatto con sei dita a Hemingway e questi, appassionandosene, riuscì a creare a Key West una colonia che ha oggi una sessantina di esemplari. I marinai dànno grande importanza ai gatti con sei dita, data la loro abilità nell’arrampicarsi e acchiappare topi. (Marty Becker e Gina Spadafori, Perché i gatti cadono sempre su quattro zampe, Tea 2008) Il gatto Symon, eroe di guerra per gli inglesi. Arruolato in Marina, era sulla fregata Amethyst, nel 1949, quando la nave finì sotto il controllo dei comunisti di Mao Tse-tung, lungo il fiume Yangtze. Il suo compito, durante l’assedio, era quello di prevenire malattie tenendo sotto controllo la popolazione di topi sulla fregata. (Giusi Fasano, Corriere della Sera 26/11/2004) Il gatto Toldo di Montagnana, Pistoia, che tutti i giorni va a depositare rametti, foglie e oggetti vari sulla tomba del suo padrone. (Mainardi, CdS 2/1/2013) Documenti resi pubblici in Gran Bretagna rivelano che il 3 giugno 1929 il Tesoro diede il beneplacito all’assunzione di un gatto per dare la caccia ai topi nei locali dell’Home Office. Costo: un penny al giorno per la pappa. Nella sede del ministero dell’Interno britannico, considerati «funzionari a pieno titolo», ci sono stati gatti fino al 1976. (Libero 5/1/2005) All’Hermitage vive una cinquantina di gatti che proteggono le tele dai topi. Hanno un chip sottocutaneo che permette ai custodi umani di riconoscerli quando tornano dalle passeggiate in città, e un’impiegata che si occupa solo dei loro pasti, delle viste mediche, del loro bisogno di carezze eccetera. (Nicola Lombardozzi, la Repubblica 25/3/2010) Cifre diffuse dall’Aidaa (associazione italiana difesa animali e ambiente): ogni anno in Italia (soprattutto al nord) si uccidono e mangiano oltre 6mila gatti, cucinati «prevalentemente in umido con la polenta o arrosto». (blitzquotidiano.it 30/1/2012) Ricetta del gatto alla cacciatora. Prendere il gatto, scuoiarlo, pulirlo, tagliarlo a pezzi, coprirlo di vino e unire una cipolla, una carota, del sedano, foglie d’alloro, bacche di ginepro e grani di pepe pestati e un pizzico di sale. Lasciare marinare per una notte intera. Al momento di cucinare sgocciolare il gatto dalla marinata. A parte rosolare del lardo e in seguito unire il gatto, dello scalogno tritato e del cognac (bisogna farlo evaporare completamente). A metà cottura aggiungere del vino, funghi tritati, salare e pepare. Infine, cinque minuti prima di togliere dal fuoco, aggiungere il fegato tritato. (L’unione Sarda 1/9/2007) «Da bambino mi arrabbiai moltissimo quando scoprii che il gatto di casa era più vecchio di me» (il fotografo Josef Koudelka). (Mario Calabresi, La Stampa 21/6/2012) Secondo uno studio dell’Imperial College di Londra, il gatto in casa irrita i polmoni e può innescare reazioni allergiche di tipo asmatico in oltre un quarto degli esseri umani. Quando si muove emana dalla pelliccia uno specifico allergene che provoca sintomi come di asma. (Ansa 2/7/07) «Il pelo del gatto è un allergene che va per la maggiore, ma adesso, se siete allergici, potete acquistare un gatto anallergico per 7.000 dollari. C’è però una soluzione meno costosa: compratevi un cane» (David Letterman).