A. Mat., La Stampa 9/7/2013, 9 luglio 2013
E I FRANCESI CI RIPENSANO: “CHE GRANDE ECONOMISTA”
Nemmeno i suoi migliori amici, quei pochi che gli sono rimasti, potrebbero dire che è puro come un giglio dei campi. Però per la legge Dominique Strauss-Kahn è pulito. Sarà anche il maniaco dei due mondi, ma in carcere non tornerà più. Tutte le inchieste che lo riguardavano, in America e in Francia, sono archiviate o prescritte. Da un punto di vista morale, poi, se Dsk ha peccato ha pagato. Da quel 14 maggio 2011 nella suite 2806 del Sofitel di New York, ha perso il lavoro, la casa, la moglie e la faccia. E’ diventato il nemico pubblico numero uno di tutte le femministe del mondo, il reietto della République, il paria «global». Le sue bizzarre pratiche sessuali sono le più commentate del mondo. Una scrittrice ha potuto definirlo in un libro «mezzo uomo mezzo maiale», e ancora un po’ si offendevano i maiali.
E tuttavia, rieccolo. Non potendo più fare politica, fa conferenze per spiegare ai politici come dovrebbero farla. La redenzione (quasi) finale, Dsk l’ha messa a segno di recente, convocato dalla Commissione del Senato sull’evasione fiscale. E’ entrato al Palazzo del Lussemburgo da un ingresso nascosto. Ma poi è salito in cattedra. «Non credo che i suoi eccessi abbiano alterato le sue competenze intellettuali. Alla peggio, gli hanno ossigenato il cervello», ha commentato ammirata una senatrice centrista.
Il prof. Strauss-Kahn ha perfino preso in giro Hollande, che in campagna elettorale strillava che «il nemico è la finanza». «Incriminare la finanza del disastro economico che viviamo ha sentenziato - per me ha la stessa pertinenza che incriminare l’industria dell’auto quando si parla dei morti sulla strada». Salvo poi chiosare Keynes: «Gli spiriti animali esistono» (un po’ autobiografico, forse?). Certo, meglio gli ori del Lussemburgo che lo Spielberg di Rikers Island. La fortuna, spiegavano i moralisti medievali, è una ruota che gira.