Giovanni Stringa, Corriere della Sera 09/07/2013, 9 luglio 2013
IL «CORRIERE» QUOTIDIANO PIU’ DIFFUSO. CON CARTA E DIGITALE A 468 MILA COPIE — E’
il Corriere della Sera è il quotidiano più diffuso in Italia, con una media di 407 mila copie cartacee giornaliere: lo spiegano i dati Ads sul mese di maggio basati sulle statistiche fornite dagli editori. Vanno poi aggiunte circa 61 mila copie digitali, registrate sempre da Ads, che portano il totale del Corriere intorno a quota 468 mila. Tornando al solo cartaceo, in seconda posizione con 350 mila copie c’è Repubblica , scesa del 2,1% rispetto ai dati di aprile, contro una sostanziale stabilità (-0,4%) del Corriere. Che, da aprile, ha aumentato il prezzo dei supplementi il venerdì e il sabato. Le statistiche, per le copie cartacee, proseguono con la Gazzetta dello Sport (275 mila copie il lunedì, +5,9%, e 230 mila copie gli altri giorni, +4%), la Stampa (226 mila copie, -1,1%), il Sole 24 Ore (224 mila, +0,1%), il Corriere dello Sport-Stadio (175 mila copie il lunedì, +12,6%, e 130 mila copie gli altri giorni, +8,3%), il Messaggero (145 mila copie, +0,3%) e QN-Il Resto del Carlino (128 mila copie, +0,2%). I numeri valgono come diffusione totale cartacea, includendo — per esempio — la distribuzione in edicola, gli abbonamenti e le copie omaggio, con dati per singolo canale diversi a seconda della testata.
La classifica dei primi 10 quotidiani digitali, invece, inizia con il Sole 24 Ore (75.895 copie medie giornaliere), il Corriere (61.545, a cui vanno aggiunte circa 40 mila copie — collegate ad abbonamenti con operatori telefonici o produttori di hardware — che Ads non riconosce) e Repubblica (49.208). Nella lista, che in questo caso riguarda il venduto, seguono la Gazzetta dello Sport (16.662 il lunedì e 15.857 gli altri giorni), il Fatto Quotidiano (11.358), la Stampa (7.753), l’Unione Sarda (7.709), Italia Oggi (5.032) e il Messaggero (3.418). Tornando alla diffusione cartacea, la sostanziale tenuta dei giornali tra aprile e maggio si trasforma invece in pronunciati segni negativi se il confronto è fatto con il maggio di un anno fa, con cali oltre il 10% per quasi tutti i grandi quotidiani.
Giovanni Stringa