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 2013  luglio 09 Martedì calendario

LA PRIMA PASSEGGIATA DI UN ITALIANO NELLO SPAZIO - «È

il mio sogno» diceva Luca Parmitano immaginando una passeggiata nello spazio, prima di volare sulla stazione internazionale Iss lo scorso 28 maggio. Oggi alle 14.15 (ora italiana) il sogno dell’astronauta dell’Agenzia spaziale europea (Esa) verrà coronato e sarà il primo italiano a compiere la straordinaria esperienza. Uscire dalla base in orbita, essere immerso nel cosmo con la Terra azzurra che ruota davanti agli occhi rimane l’ambizione più elevata per ogni astronauta.
Edward White, il primo americano ad uscire dalla capsula Gemini nel 1965, venne colto da euforia e faticarono ad ordinargli di rientrare dopo 36 minuti. Ma White coglieva solo il piacere del fluttuare libero mentre Parmitano e il suo collega Chris Cassidy non avranno tempo per distrarsi e dovranno lavorare duramente per sei ore e mezza prima di rientrare. Nelle 168 Eva (ExtraVehicular Activity), le passeggiate extraveicolari finora compiute fuori dalla stazione, non si sono registrate «euforie» ma solo rientri con i volti stremati dalla fatica. Difficili sono i movimenti all’interno della tuta gonfiata dalla pressione mentre gli spostanti devono essere controllati con attenzione per evitare problemi.
La preparazione per Luca e Chris era già iniziata ieri perché prima dell’uscita non solo si deve indossare e verificare la tenuta del vestito cosmico ma anche, come accade per i subacquei, bisogna far uscire dall’organismo l’azoto in esso contenuto che può provocare malattie da decompressione. Nella stazione si respira azoto e ossigeno ma nella tuta soltanto l’ossigeno e quindi con una serie di esercizi ginnici intervallati nel tempo gli astronauti si liberano del rischio.
Così inizia l’avventura. Luca, che uscirà per secondo, si sposterà trattenuto da un cavo metallico di sicurezza in varie zone della grande casa cosmica. Con Chris dovrà sostituire degli apparati legati alle comunicazioni e al condizionamento termico, recuperare un esperimento per nuovi materiali (Misse) e una telecamera da spedire a terra, installare una copertura di protezione nel boccaporto dove attraccava lo shuttle. Ma il compito più arduo sarà quello di stendere una serie di cavi per preparare l’arrivo del nuovo laboratorio russo Nauka. Il luogo dove Luca opererà è così lontano che per raggiungerlo dovrà salire all’estremità del braccio robotizzato della stazione trasformandosi in un acrobata celeste. Per distinguere i due astronauti sulla tuta di Chris sono state applicate delle fasce rosse.
Quando rientreranno per entrambi è prevista una giornata di relax. Luca la utilizzerà per alcuni collegamenti: uno di questi, nel primo pomeriggio di domani, sarà con i bimbi dell’Ospedale del Bambino Gesù a Roma.
«Luca sta effettuando la prima delle tre missioni di lunga durata, oltre tre più brevi già compiute con lo shuttle, che abbiamo concordato con la Nasa in cambio della fornitura dei moduli logistici — spiega Enrico Saggese, presidente dell’Agenzia spaziale italiana (Asi) —. La prossima sarà quella di Samantha Cristoforetti l’anno venturo. Ed anche lei si sta preparando nella prospettiva che possa replicare l’esperienza sicuramente entusiasmante di Luca».
Il rientro di Parmitano, dopo aver attraversato il buio della notte cosmica e il giorno infuocato protetto dalla candida tuta, è previsto intorno alle 20 ora italiana. E assaporato il meritato riposo e recuperate le energie inizierà a preparasi per la seconda passeggiata spaziale del 16 luglio. L’avventura è solo all’inizio.
Giovanni Caprara