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 2013  luglio 05 Venerdì calendario

IL BABY-PENSIONATO COLLEZIONISTA DI «GETTONI»

E poi ci si chiede perché in Sicilia si faccia il patto con il diavolo pur di vincere un concorso per la Regione. Non è solo il mito del posto sicuro. Sono le carriere, i privilegi, le prebende, le impunità e i cumuli, una parola sacra per i dipendenti regionali. Prendiamo Cosimo Aiello, aitante 53enne con laurea in Economia assunto nel 1989 e arrivato alla qualifica di dirigente di terza fascia. Va in pensione per assistere la madre dopo 22 anni di servizio. La legge 104 della Regione siciliana glielo consente. E per tenersi in forma somma l’incarico di consulente del Teatro Massimo di Catania al ritmo di 48mila euro l’anno. Muore la madre, e l’ex ministro Corrado Passera, come se non bastasse il doppio stipendio, si ricorda che Aiello potrebbe essere l’uomo giusto per ricoprire il ruolo di Commissario del porto di Catania. Il Cencelli siculo scritto dalla ditta Lombardo&Micciché approva. E il pensionato baby fa tris. Mariano Maugeri
I l salto lo fa dal 20 ottobre 2010 a marzo 2011, nominato capo di gabinetto dall’assessore alle Autonomie locali e Funzione pubblica Caterina Chinnici. Nel frattempo, Aiello è commissario straordinario dell’Ersu di Catania e dell’Orchestra sinfonica siciliana di Palermo. Incarichi rognosi sulla tratta Palermo-Catania (oltre 200 chilometri di autostrada) che svolgeva quotidianamente violando il limite umano dell’ubiquità. Quelli trascorsi con Chinnici sono cinque mesi e pochi giorni che valgono una vita. Lo stipendio da capo di gabinetto è un multiplo di quello di cui gode un dirigente. Improvvisamente e malgrado il prestigioso incarico, a soli 51 anni e dopo 22 anni di servizio, il dottor Aiello chiede di poter accedere alla quiescenza in base alla legge 104 per assistere la madre. Una richiesta che arriva mentre il suo assessore, la Chinnici, presenta alla Giunta un Ddl, smarrito nei meandri di Sala d’Ercole, per cancellare la 104. Aiello perde la madre pochi mesi dopo. Così giovane, nel pieno delle forze e di una esperienza maturata in "delicatissimi settori economico-finanziari", chiede di tornare in pista con un ruolo adeguato. Ci vorrebbe un amico. E gli amici al dottor Cosimo non mancano. Sale a Palazzo Chigi il Governo tecnico di Mario Monti, e di fronte alla poltrona vacante di presidente dell’Autorità portuale di Catania, il ministro Corrado Passera si ricorda dell’ex dirigente da se stesso. Aiello viene nominato commissario straordinario di uno dei più importati scali d’Italia. Un incarico transitorio? Neanche per sogno. Aiello si autocandida a presidente con pieni poteri. Pure il teatro Massimo di Catania pare non possa farcela senza il prezioso "consulente per la gestione dell’attività finanziaria" costretto alla pensione anticipata dai colpi avversi del destino. Un incarico che vale un assegno di 120mila euro in due anni e mezzo, che si aggiungono ai 100mila l’anno di appannaggio per il porto e alla pensione gonfiata dai cinque mesi al vertice dell’assessorato. La Sicilia, per Aiello, viene prima dei doveri filiali e di una carriera gettata ai fichidindia. A patto che nessuno tocchi le pensioni a 51 anni, la moltiplicazione degli incarichi e il diritto di cumulo. Sotto i quali è seppellito il futuro dell’Isola.