Marco de Martino, Il Messaggero 4/7/2013, 4 luglio 2013
IL RAGAZZO DA UN MILIONE DI DOLLARI
Piccoli Joe Di Maggio crescono. I columnist americani scrivono «Marten Gasperini, a star is born», ma lui non fa una piega, firma senza nemmeno un colpo di tosse il contratto da 1.300.000 dollari e a 16 anni, 1 mese e 7 giorni si appresta a prendere l’aereo per Kansas City, Missouri, Usa, dove una volta atterrato giocherà con i Royals, una delle squadre più famose della MLB, il paradiso in terra del baseball. Cose da pazzi: un ragazzino nato a Ruda, 3004 abitanti tra Udine e il confine sloveno, con papà italiano e mamma giamaicana, deciso a battere tutti i record di questo sport. Marten gioca da appena 6 anni, prima pensava al calcio, poi alle arti marziali, ma ormai la sua strada ha una sola traiettoria. Mai, nella storia del baseball, una squadra americana aveva speso tanti soldi per mettere sotto contratto un giocatore europeo portandosi a casa addirittura un minorenne.
LO SEGUIVANO DA ANNI
Gli scout internazionali dei Royal - ma anche dei Los Angeles Dodgers e dei Chicago Cubs - lo seguivano da anni: nella sua squadra dei Sultan Tiger di Cervignano, ma anche ai mondiali e agli europei di categoria. Prima di maniera discreta, ma poi sempre più allo scoperto, affascinati da questo bimbetto alto 1 metro e 82 e pesante 80 chili capace di far girare la mazza a una velocità sconosciuta. Il 2 luglio era la data di apertura per i contratti internazionali, e il 3 luglio di mattina presto Rene Francisco, general manager delle operazioni mondo dei Kansas City Royal, si è presentato in Friuli per formalizzare l’operazione bruciando sul tempo tutta la concorrenza.
CITTADINO DEL MONDO
Papà e mamma non soffriranno troppo per il distacco, perché Marten è già un cittadino del mondo visto che da due anni già vive nella Academy federale di Tirrenia, in Toscana. Paurissima del gran salto, allora? Figuriamoci: «A me interessa solo una cosa, diventare un grande giocatore di baseball e per fare questo sono pronto a tutto - ha detto ieri il Prescelto - andare in America è una grande opportunità e non il tempo per commuovermi di nulla». Sarà il sangue caraibico nelle vene, ma Marten sembra molto diverso dallo stereotipo dei mammoni e presunti bamboccioni italiani. Infatti ha aggiunto: «Sono felice, questo contratto è un sogno. No, non mi ha tremato la mano quando ho firmato, aspettavo questo giorno da una vita». Una vita? A 16 anni?
Questo forse spiegherà meglio il tipo, uno che gioca interbase, che batte da entrambi i lati del piatto, che ancora ragazzino è già un atleta eccezionale con una velocità valutata 65-70 sulla scala scouting che ha un range tra 20 e 80. Gli osservatori yankee sono rimasti folgorati l’anno scorso, quando hanno visto Marten giocare disinvolto e fare la differenza ai mondiali under 18 davanti ad avversari di tre anni più grandi di lui.
In America Gasperini inizierà nelle minors, le squadre affiliate al club dedicate ai giovani, per farsi le ossa e crescere in fretta. Saranno anni duri, di stadi di provincia e lunghe trasferte in pullman e motel, «ma un club come Kansas City non spende più di un milione di dollari per un ragazzino se non l’ha visto con la luce dentro» dice adesso Bill Homberg, il boss dell’Academy, pronto a giurare su di lui. Un talento raro. Un ragazzino friulano per metà giamaicano nello sport più americano di tutti, in fondo, è solo un sogno globale.