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 2013  luglio 04 Giovedì calendario

L’INVENZIONE DEL TURISMO

«Fare il turista è un lavoro, in viaggio si timbra il cartellino come in ufficio: si comincia freschi al mattino e si arriva a sera con i nervi tesi». Così il narratore britannico Cyril Connolly descrive la moderna versione di massa dell’aristocratico Grand Tour settecentesco. A rendere possibili le prime vacanze organizzate all’estero fu Thomas Cook, che un secolo e mezzo fa, all’inizio di luglio del 1863, guidò un gruppo di oltre cento persone da Londra sino alle montagne svizzere. Il viaggio piacque molto ai partecipanti e, da allora, Cook lo propose ogni anno con un numero crescente di clienti, aprendo l’era del turismo di massa. Guardato con sospetto dai nobili e dagli uomini di cultura che in precedenza avevano percorso i medesimi itinerari e si vedevano costretti a dirigersi altrove per non mescolarsi con una borghesia ritenuta volgare. «Di tutti gli animali più nocivi, il più nocivo è il turista», commenta Francis Kilvert. E Pierre Loti, dalle rive del Bosforo, ironizza sui connazionali «che ogni sera guadagnano l’ovile dell’albergo, bramosi della cena servita all’europea». L’agenzia “Thomas Cook”, intanto, fa affari d’oro: entro la metà dei Settanta ha già portato in viaggio oltre mezzo milione di persone, in larga misura inglesi.
GLI ALBORI
Oggi, sottolineano gli esperti, le vacanze organizzate, invise agli intellettuali dell’Ottocento, sono una delle più importanti industrie del pianeta: almeno il dieci per cento della forza lavoro è impegnata nel settore turistico, oltre un miliardo di persone ogni dodici mesi attraversa i confini nazionali per recarsi all’estero a scopo di divertimento. Dall’intuizione di Cook è nato un sistema produttivo capillare che offre camere d’albergo, panorami mozzafiato, prelibatezze gastronomiche, possibilità di avventure sentimentali e, naturalmente, souvenir. Anche l’abitudine di acquistare ricordi di viaggio ha origine nell’Ottocento: centinaia di pittori che avevano scelto di stabilirsi in Italia, Grecia o Spagna scoprirono di potersi mantenere vendendo ai turisti tele che ritraevano esotici paesaggi.
L’invenzione della fotografia fece nascere poco dopo le cartoline. Il primo esemplare fu stampato per i visitatori dell’Esposizione universale di Parigi del 1889 e raffigurava la Tour Eiffel, acquistarla e spedirla in patria a parenti o amici divenne in fretta un momento fondamentale dell’esperienza turistica, sostengono gli studiosi che si sono occupati della storia delle vacanze. Nel 1904 solo gli svedesi – cinque milioni di persone – imbucavano dalle località di villeggiatura ben cinquanta milioni di cartoline. Nell’intera Europa, all’inizio del Novecento, scambiarsi e collezionare cartoline divenne uno dei passatempi preferiti, gli appassionati potevano contare sull’apporto di club specializzati in particolari soggetti e su una rete internazionale di riviste.
GLI ANNI DEL SUCCESSO
Il boom economico degli anni Cinquanta del secolo scorso porta milioni di persone in cerca di sole e caldo sulle sponde del Mediterraneo. Con pesanti ricadute urbanistiche sulle mete maggiormente popolari, secondo l’antropologo svedese Orvar Lofgren. Che al tema ha dedicato un saggio nel quale afferma: «All’inizio c’è solo la spiaggia, magari con alle spalle una piccola cittadina e una tortuosa strada costiera. Quindi compaiono i primi alberghi, ristoranti e negozi, poi l’ insediamento diviene più denso e la strada si riempie di auto. Spesso, inoltre, subentra anche un logorio dei luoghi di altra natura. L’industria del turismo, infatti, si basa su un’esigenza costante di scoperta: trovare destinazioni sempre nuove e intatte appena le vecchie mete diventano sovraffollate, eccessivamente care o troppo familiari».
OGGI
I voli low cost e l’uso del web hanno mutato le modalità di organizzare le vacanze. Molti, infatti, fanno ricorso alla rete per costruire in maniera autonoma i propri itinerari. Tuttavia la maggioranza dei turisti, dicono le statistiche internazionali, si rivolge ancora alle agenzie per programmare i viaggi. «Il mio scopo è garantire ai clienti riposo e divertimento senza che per loro ci siano spiacevoli sorprese», affermava Cook. Dopo un secolo e mezzo questa strategia appare ancora vincente sul piano commerciale.